Non c’è limite alla vergogna, alla manipolazione delle coscienze, all’indottrinamento tanto più grave perché avviene attraverso la scuola. Il documento in foto mette in evidenza che in un istituto superiore di Bologna si effettuerà una sorta di sacra rappresentazione pro-Pal denominata “esercitazione di immedesimazione col popolo palestinese e con tutte le guerre, anche quelle che non ci fanno vedere”. Poi il documento rivela l’arcano: come esistono le esercitazioni antincendio, è necessario “poeticamente, spiritualmente, antropologicamente, civilmente” sentire all’unisono con i palestinesi. Poi seguono le istruzioni.

Evidentemente nella scuola si avverte un suono di sirena, e gli studenti devono sentirsi smarriti come se non sapessero che cosa fare e dove andare per salvarsi. Poi inizia una sorta di dialogo tra disperati con l’invito a tenersi lontani dai crolli. È una provocazione nel senso – udite! udite! – di una vocazione di provare a diventare, non essere solo spettatori davanti alla tv ma sentire di essere un popolo che subisce lo sterminio. Siamo al punto della trasfigurazione. E se qualcuno, durante questo esorcismo, si sente male, deve pensare che in Palestina non capita solo qualche volta ma sempre.
A questo punto i toni si trasformano in una crisi di delirio. Loro soffrono sempre? “Noi almeno indossiamoli (proprio così) un minuto al giorno, sentiamoli, percepiamoli nella nostra carne, diventiamo quei morti in fasce, quei genitori che cuciono sudari”. Poi arriva il transfert: “Chi vuole preghi, mediti, pianga, abbracci, stringa la mano al suo vicino”. Alla fine viene scomodato persino Mitridate: “Loro c’entrano con noi e dobbiamo farli entrare in noi”.
Sembra di assistere al film Alien, con gli xenomorfi che usano i corpi umani. Nella prima riga in alto del volantino vi sono i loghi dei promotori. Si intravede persino lo stemma della Repubblica e della Ue con la scritta “finanziata dall’Unione europea”. La rappresentazione è rivolta a studenti delle scuole superiori; per questi motivi non si può accusare i promotori di pedofilia politica, ma – sia consentito – di abdicare a quella funzione educativa che è compito della scuola pubblica. Ai nostri nonni insegnavano “mistica fascista”. Siamo tornati a quei tempi? Quando vedremo sfilare i nuovi “Balilla” sotto le bandiere di Hamas?
