L’intervista a Cristiano Ronaldo, il portoghese rompe col Manchester United: “Mi hanno tradito, non rispetto ten Hag”

Lo strappo sembra essere ormai definitivo, parole così dure da far presagire che al ritorno dal Mondiale che inizierà domenica 20 novembre non ci sarà più spazio per lui al Manchester United. Il fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo rompe col club alla vigilia dell’appuntamento in Qatar con la sua Nazionale tramite una intervista-bomba a Piers Morgan, giornalista e suo amico, che andrà in onda in tv mercoledì ma che è stata largamente anticipata dal The Sun.

Proprio sul tabloid, a firma dello stesso Morgan, emerge il Ronaldo-pensiero. Parole senza mezzi termini da parte del 37enne attaccante, cinque volte Pallone d’Oro e con un palmares infinito, che quest’anno col nuovo allenatore olandese dei Red Devils, l’olandese Erik ten Hag, ha visto perdere la sua titolarità.

Ronaldo dice di sentirsi “tradito” dal club, raccontando come stia vivendo “il periodo più difficile della mia vita, sia personalmente che professionalmente”. Il motivo, tra gli altri, è proprio il rapporto conflittuale con ten Hag: “Non ho rispetto per lui perché lui non ha mostrato rispetto per me. E se non mi mostri rispetto, non avrai mai il mio”.

Eppure il suo obiettivo non è solo l’attuale allenatore del club. Parole al veleno arrivano anche per quello della passata stagione, il ‘santone’ tedesco Ralf Ragnick, l’uomo dietro i successi della galassia calcistica RedBull: “Hanno preso un direttore sportivo come allenatore. È incomprensibile come un grande club come lo United abbia fatto questa scelta. Hanno sorpreso tutti, non solo me ma il mondo intero. Se non sei nemmeno un allenatore, come puoi pensare di essere il capo al Manchester United? Quando è arrivato non sapevo nemmeno chi fosse. Lo United non è sulla strada giusta: lo sanno tutti nel club, a cominciare da Sir Alex (Ferguson, allenatore di Ronaldo nei primi anni al Manchester, ndr). Anche i tifosi meritano di sapere la verità”.

Quanto al tradimento, CR7 per discutere di questa sensazione torna allo scorso anno quando, denuncia nell’intervista a Piers Morgan, “hanno cercato di mandarmi via, di trasformarmi in un capro espiatorio. Non parlo solo dell’allenatore, ma anche di 2-3 dirigenti di alto livello del club. Mi sono sentito tradito da tutti loro – dice il portoghese in una video anticipazione dell’intervista -. E ho anche sentito che ci sono delle persone che non mi vogliono al Manchester United, non solo quest’anno ma anche nella scorsa stagione”.

Parole durissime, che aprono di fatto ad una possibile cessione nel mercato di riparazione invernale, sono destinate anche al Manchester United, uno dei club più ricchi e titolati del mondo. Il suo arrivo lo scorso anno all’Old Trafford, iconico stadio dei Red Devils dove CR7 aveva già giocato dal 2003 al 2009 conquistando i primi trofei individuali e di squadra, tra cui campionato e Champions League, non è stata la favola che si aspettava.

Io scegliendo di tornare ho seguito il mio cuore. Quando Sir Alex mi ha detto che non potevo andare al Manchester City gli ho detto “Ok, boss”. Tornando, pensavo che avrei trovato cose diverse, invece allo United è come se il tempo si fosse fermato. A livello tecnologico, di strutture, non è cambiato niente. Nemmeno la palestra o la jacuzzi, nemmeno i cuochi. Ho trovato le stesse cose di quando avevo 22-23 anni”, è l’attacco durissimo alla società di Ronaldo.

Ora l’attaccante portoghese è atteso all’ultimo Mondiale della carriera in Qatar, dove volerà “per vincere”, quindi l’obiettivo è tornare a Manchester per risolvere definitivamente le cose coi Red Devils. “I tifosi sono tutto per me: sono sempre dalla mia parte, mi hanno sempre fatto sentire apprezzato. E sono la cosa più importante nel calcio, perché giochiamo per loro. È per questo che faccio questa intervista, perché voglio sentano da me cosa è successo”, le parole conclusive di CR7.

Nei suoi confronti il Manchester United potrebbe presto prendere provvedimenti importanti. Il Sun riporta che ten Hag, l’amministratore delegato, Richard Arnold, il direttore sportivo, John Murtough e il co-presidente e proprietario Joel Glazer, si ritroveranno lunedì pomeriggio per decidere come procedere nei confronti del portoghese. Ronaldo era già stato punito dalla società quest’anno: lo scorso ottobre CR7 si rifiutò di entrare in campo contro il Tottenham e lasciò la panchina prima del novantesimo minuto. In quell’occasione il club gli inflisse una multa da un milione di sterline, un provvedimento che, secondo Metro UK, potrebbe essere riproposto per l’intervista a Piers Morgan