Tassazione al 5%, titoli nobiliari e terreni venduti a prezzi convenienti nel fantomatico Stato Teocratico Antartico di San Giorgio, dove c’era anche la possibilità di preservarli da possibili azioni esecutive dello Stato italiano. Altra possibilità assai allettante era quella di continuare a esercitare la professione medica nonostante l’avvenuta radiazione o sospensione dall’albo e di poter essere esentati dagli obblighi vaccinali. Tutto bellissimo se non fosse che altro non era che un raggiro messo in piedi da un’associazione a delinquere smantellata nelle scorse ore dalla Digos di Catanzaro al termine delle indagini coordinate dalla procura che hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip nei confronti di 12 persone sottoposte agli arresti domiciliari, più un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Trenta in totale le persone indagate e accusate a vario titolo di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio nell’ambito di una inchiesta denominata, appunto, “L’isola che non c’è”. Uno Stato fantomatico quello Teocratico Antartico di San Giorgio con tanto di Capo di Stato, un governo e relativi ministri (erano gli stessi indagati), una Corte di giustizia, un Tribunale supremo, una gazzetta ufficiale e la possibilità di rilasciare documenti di identità validi anche per l’espatrio. Ma le oltre 700 persone residenti in tutta Italia che hanno pagato dai 200 ai 1.000 euro per ottenerne la cittadinanza hanno scoperto sulla propria pelle che lo Stato esisteva solo per i componenti dell’organizzazione.
In almeno due casi è emersa inoltre la vendita di terreni in Antartide con annesso titolo nobiliare. E un’ulteriore somma di denaro sarebbe stata chiesta ai neocittadini “antartici” per l’acquisto dell’isola di Kouneli, in Grecia, utile a dare una concreta territorialità allo Stato.
Tutto è nato il 7 aprile 2021 dalla perquisizione di un immobile di Catanzaro, sedicente sede diplomatica dello “Stato Teocratico” e hanno progressivamente portato a delineare l’esistenza di un’associazione a delinquere operante su tutto il territorio nazionale, con ‘basi’ a Catanzaro, Alcamo e Teramo, finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di truffe basate appunto sull’esistenza dello Stato, dotato di un’autonoma sovranità e di connessi privilegi, asseritamente in forza del Trattato Antartico del 1959.
Ai neo cittadini, poco più di 700, veniva prospettata la possibilità di ricevere finanziamenti per i propri progetti di ricerca, di fruire di una burocrazia più snella o di utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all’estero. Secondo quanto emerso nelle indagini, gli indagati avrebbero infatti adottato dei documenti di riconoscimento contraffatti (passaporti, carte d’identità diplomatiche), totalmente corrispondenti ai format internazionali, utilizzati in diverse strutture alberghiere, sul territorio nazionale ed estero, nonché nel corso di controlli di polizia, come avvenuto a Catanzaro e in alcuni aeroporti, anche per gestire traffici illeciti di sostanza stupefacente.
In un caso è emerso l’utilizzo di una patente di guida dello Stato Antartico per superare un controllo stradale di Polizia. I proventi illeciti acquisiti, quantificati in un importo superiore a 400.000 euro, sarebbero stati poi oggetto di successive condotte di riciclaggio attraverso un conto estero situato in territorio maltese, dove avrebbe sede una rappresentanza dello Stato.
Scrive il Gip nell’ordinanza: “Per quanto possa sembrare paradossale e a tratti grottesco, gli odierni indagati o, almeno, la maggior parte di essi sono davvero convinti di aver dato vita, o quantomeno di star tentando di avviare effettivamente uno Stato autonomo, ragion per la quale il semplice proselitismo, quand’anche accompagnato da attività di raccolta del denaro, non potrebbe ritenersi dolosamente preordinato alla truffa”.

