L’Italia protagonista nella nuova sovranità digitale europea: nasce il Digital Commons EDIC

Il 29 ottobre la Commissione europea ha approvato la creazione del Digital Commons EDIC (European Digital Infrastructure Consortium), un nuovo consorzio che segna una tappa cruciale nel percorso dell’Unione verso una sovranità digitale condivisa. L’obiettivo è chiaro: sviluppare e gestire infrastrutture digitali comuni tra gli Stati membri, garantendo un ambiente tecnologico aperto, competitivo e radicato nei valori europei.

Il Digital Commons EDIC sarà dotato di una governance autonoma e di una personalità giuridica propria, strumenti che permetteranno ai Paesi partecipanti di collaborare in modo concreto e stabile nello sviluppo di infrastrutture digitali transfrontaliere. A guidare questa iniziativa sono Francia, Germania, Paesi Bassi e Italia, che con il loro impegno pongono le basi di un nuovo modello europeo di cooperazione tecnologica, fondato sulla condivisione di risorse, competenze e responsabilità. L’Italia, in particolare, gioca un ruolo di assoluta protagonista all’interno del consorzio. Il nostro Paese è tra i promotori dell’iniziativa e potrà contribuire con il proprio sistema di innovazione pubblico e privato, con competenze consolidate nel campo della cybersecurity, delle infrastrutture cloud e dei servizi digitali della pubblica amministrazione.

L’esperienza maturata con progetti come il Polo Strategico Nazionale, il Fondo Innovazione e la digitalizzazione dei servizi pubblici costituisce una base solida su cui costruire la partecipazione italiana al Digital Commons EDIC. Inoltre, la presenza dell’Italia nel gruppo dei fondatori consente di rafforzare il peso politico e tecnologico del Paese in Europa, contribuendo a orientare le priorità e le regole del futuro digitale dell’Unione.

Un ruolo di impulso politico in questo percorso è stato riconosciuto anche dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Innovazione, Alessio Butti, che ha recentemente sottolineato come il processo di digitalizzazione nel nostro paese stia proseguendo, e quanto per l’Italia sia fondamentale essere al centro delle strategie europee per la trasformazione digitale, evidenziando come la sovranità tecnologica non sia solo una questione di sicurezza, ma anche di identità e competitività nazionale. Alla base del progetto EDIC c’è il concetto di beni digitali comuni: infrastrutture, piattaforme e strumenti sviluppati in modo aperto, trasparente e condiviso, a beneficio di cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche. Tra i settori chiave individuati figurano il software open source, i servizi cloud europei, i sistemi di identità digitale, l’intelligenza artificiale etica e l’interoperabilità dei dati. In un mondo sempre più polarizzato dalla forza tecnologica di Stati Uniti e Cina, il Digital Commons EDIC rappresenta un’iniziativa strategica per riequilibrare gli assetti globali del digitale.

L’Europa non può più dipendere da infrastrutture e piattaforme controllate da colossi extraeuropei che dettano regole, standard e modelli economici spesso distanti dai valori dell’Unione. In questo senso, il nuovo consorzio è una risposta concreta alla supremazia tecnologica americana e cinese, e un passo verso una maggiore autonomia tecnologica, economica e politica del Vecchio Continente. E per l’Italia, è un’occasione da non perdere. Partecipare da protagonista significa posizionarsi nel cuore della nuova architettura tecnologica europea, attrarre investimenti, valorizzare le competenze nazionali e sostenere la crescita di un’industria digitale competitiva e innovativa. È anche un’opportunità per consolidare il ruolo del Paese come hub mediterraneo della sovranità digitale europea, rafforzando il legame tra ricerca, impresa e pubblica amministrazione. Non è soltanto un progetto tecnico, ma un manifesto politico di autonomia e visione europea.

Il Digital Commons EDIC rappresenta il ponte dell’Europa, dai progetti pilota alle piattaforme” – afferma Serafino Sorrenti, Capo della Segreteria Tecnica del Sottosegretario all’Innovazione. “Coinvestiremo in soluzioni condivise e aperte (intelligenza artificiale, cloud, cybersicurezza, geomatica) che favoriranno l’interoperabilità, ridurranno i costi per le amministrazioni e creeranno opportunità di mercato per le PMI europee. È un messaggio chiaro: l’Europa è in grado di costruire, mantenere e governare infrastrutture digitali critiche secondo le proprie regole, nell’interesse pubblico. Siamo molto orgogliosi che l’Italia sia stata una forza trainante dietro questa iniziativa”. Si tratta quindi di un impegno comune per un ambiente digitale aperto, competitivo e sovrano, radicato nei valori europei. Un banco di prova decisivo: cogliere questa occasione significa scegliere di essere protagonisti del futuro digitale, non spettatori delle decisioni altrui. Se gestito con ambizione e lungimiranza, il Digital Commons EDIC potrà diventare il simbolo di una nuova stagione di unità, innovazione e indipendenza tecnologica europea.