Lo ha attirato con un pretesto per poi eseguire il suo piano omicida. Così un 26enne di Napoli, A. P., già attualmente detenuto per altro reato, ha tentato di uccidere un 31enne in piazza San Vincenzo, cuore del rione Sanità, cospargendolo di benzina e dandogli fuoco.
Un tentato omicidio avvenuto il 4 dicembre scorso ma mai denunciato: a salvare la vittima è stata la madre, che con un intervento fulmineo era riuscita a spegnere le fiamme che avvolgevano il figlio. Il 31enne è stato poi ricoverato all’ospedale Cardarelli per “ustioni di sedi multiple del corpo”.
Le indagini dei carabinieri della Stazione Napoli Stella sono scattate due giorni dopo i fatti e hanno portato i militare all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura nei confronti del 26enne.
Nei confronti di A.P. l’accusa è quella di tentato omicidio, con l’aggravante del metodo mafioso per aver agevolato con il suo gesto il consolidamento del clan egemone sul rione Sanità.
Un omicidio tentato mentre il 26enne A.P. era inoltre sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, violati per compiere l’aggressione che solo grazie all’intervento della madre della vittima designata non si è rivelata mortale. Tentativo di omicidio mai denunciato: giunto infatti al Cardarelli, il 31enne e i suoi familiari avevano infatti parlato di “incidente domestico”.
Le motivazioni del tentato omicidio sarebbero riconducibili a dinamiche criminali locali ancora al vaglio degli inquirenti.
