La presunta e mai confermata omosessualità di Lucio Dalla attribuita ad una cura ormonale a cui era stato sottoposto il compianto cantautore bolognese in giovane età dalla madre. È la convinzione di Pupi Avati, il celebre regista intervistato oggi da La Stampa per ricordare l’amico cantante, che il 4 marzo avrebbe compiuto 80 anni.
Avati, suo grande amico, racconta il suo rapporto col cantautore scomparso nel 2012, ritorno a quando era bambino “a 3-4 anni, sul palcoscenico dei teatri di Bologna dove era la star, cantava, ballava, zampettava, chiudeva lo show in un tripudio di successo, frac e il cilindro in testa. Sui manifesti dello spettacolo parrocchiale della domenica il nome più grande era il suo. Era l’attrazione della serata, un bambino bellissimo, travolgente, avremmo voluto essere tutti come lui e, infatti, per tutta la mia vita, ho desiderato essere Lucio”.
Ma le parole che destano stupore sono quelle che riguardano la ‘sessualità’ di Dalla. Nel raccontare l’adolescenza del cantante, Avati ricorda della cura ormonale che gli fece fare la madre e che, a detta del regista, ne condizionò i gusti sessuali.
“Dopo la stagione d’oro dei teatri parrocchiali ha avuto una penalizzazione fisica esplicita, che ha gettato nel panico la madre – racconta il regista – Lucio non cresceva, la mamma gli fece fare una cura a base di ormoni che in qualche modo lo ha compromesso. Non solo non è cresciuto, ma a un certo punto Lucio è diventato ispido, peloso. Non so se questo mutamento abbia avuto riflessi in ambito sessuali”, le incredibili dichiarazioni rilasciate al quotidiano di Torino, a cui ricorda che nel periodo precedente invece “era un assatanato delle donne, l’attrazione per il mondo femminile era in lui presente e inequivocabile”.
Insomma, Lucio Dalla omosessuale per effetto di una cura ormonale errata, quella che porterà ad una evidente ipertricosi. Parole che nel 2023 fanno scalpore: è possibile pensare e credere che l’omosessualità possa essere una sorta di mutazione genetica dovuta ad ormoni assunti in giovane età?
Ma le stesse dichiarazioni sull’omosessualità di Dalla appaiono fuori luogo, visto che non fu mai confermata dallo stesso cantautore bolognese. Dopo il suo decesso venne divulgata la notizia di una sua relazione omosessuale con Marco Alemanno, suo collaboratore con cui coabitava a Bologna: in seguito persone vicine a Dalla come il cantante e amico di lungo data Ron avevano smentito però tale relazione, definendolo semplicemente “suo segretario e produttore”.
Le parole di Pupi Avati hanno fatto rimbalzare anche le sue vecchie parole di vicinanza a Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni. Il regista partecipò lo scorso dicembre al dibattito “Per un nuovo immaginario italiano” alla festa di Fratelli d’Italia a Roma. A Repubblica definì la premier “una donna di una grandissima forza e di altrettanta coerenza personale”, sottolineando inoltre di “non avvertire nessun tipo di cambiamento rispetto al governo Draghi” in relazione al pericolo dell’estrema destra post-missina a Palazzo Chigi.
