Marilyn Manson travolto dal #metoo, mollato dall’etichetta dopo le accuse di stupro dell’ex fidanzata

Bastano le accuse rivolte tramite Instagram, senza alcuna prova, per distruggere la carriera di un artista? Una risposta a questo quesito potrebbe arrivare da Marilyn Manson, pseudonimo di Brian Hugh Warne, cantante americano noto nell’immaginario collettivo per le sue trovate trasgressive sul palco e per i testi criticati per messaggi antireligiosi ed i riferimenti a sesso, violenza e droga.

Da alcuni giorni Manson si trova al centro della bufera per le accuse rivolte nei suoi confronti dall’attrice Evan Rachel Wood, con cui ha avuto una relazione a partire dal 2007 al 2010, iniziata quando aveva 19 anni. L’attrice ha infatti rivelato contemporaneamente sui social e in un’intervista a Variety che il cantante l’ha “adescata quando ero un’adolescente e ha mostruosamente abusato di me per anni. Mi ha fatto il lavaggio del cervello, mi ha manipolata per sottomettermi a lui”. L’attrice della serie tv Westworld ha aggiunto quindi di “accusare quest’uomo pericoloso e l’industria che l’ha sempre difeso e protetto, prima che possa rovinare altre vite. Sono dalla parte delle vittime che non vogliono più restare in silenzio”.

Una vicenda tutta da chiarire. L’attrice, che iniziò la relazione con Manson quando quest’ultimo aveva 36 anni, disse nel 2016 di esser stata stuprata “da un ragazzo con cui stavo e, ancora, in un’altra occasione dal padrone di un bar. La prima volta non ero sicura che fosse stupro, dal momento che si trattava del mio partner e l’ho capito troppo tardi. E chi mi avrebbe creduto? La seconda volta ho pensato che fosse colpa mia, che avrei dovuto lottare di più, ma ho avuto paura”.

Ieri dunque la seconda parte della confessione, tirando in ballo il “reverendo del rock”, come è conosciuto Manson nel mondo musicale. Il cantante, oggi 52enne, si è preso un giorno di tempo per rispondere alle accuse, negandole fermamente: “Naturalmente la mia arte e la mia vita sono state a lungo oggetto di controversia, ma queste recenti affermazioni su di me sono orribili distorsioni della realtà. Le mie relazioni intime sono sempre state del tutto consensuali con partner che la pensano allo stesso modo. Indipendentemente da come e perché altri scelgono di travisare il passato, questa è la verità”, ha scritto in un post su Instagram.

Ma gli effetti di quella che sembra l’ennesima denuncia nella scia del #metoo sta avendo effetti immediati per Manson, già bollato come carnefice. Il cantante è stato già silurato dalla sua etichetta discografica, la Loma Vista Recordings, che in una nota ha preso atto delle “inquietanti” da parte di Wood e ha quindi deciso di terminare la promozione del recente album della band e di “non lavorare con Marilyn Manson su progetti futuri”. Non solo: anche la AMC Networks ha deciso che non manderà in onda la parte della serie Creepshow che prevede la presenza del cantante.