Mascherine al chiuso, cosa cambia tra pubblico e privato: la circolare Brunetta sulle ffp2 “raccomandate” negli uffici

Nessun obbligo ma una “raccomandazione” di indossare la mascherina ffp2 in determina circostanze.

È il senso della circolare firmata dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta e pubblicato sul sito del Ministero che, ribadendo l’addio all’obbligo di indossare il dispositivo di protezione individuale da parte del personale, fissa alcuni paletti.

In particolare il testo firmato da Brunetta raccomanda l’uso delle ffp2 in alcune circostanze: dal personale che si trovi a contatto con il pubblico (e dunque allo sportello) se sprovvisto di altre idonee barriere protettive; dal personale che svolga la prestazione in stanze in comune con uno o più lavoratori, anche se si è solo in due, salvo che vi siano spazi tali da escludere affollamenti; nel corso di riunioni in presenza; nel corso delle file per l’accesso alla mensa o altri luoghi comuni; negli ascensori; in ogni caso in cui, anche occasionalmente, si verifichi la compresenza di più soggetti nel medesimo ambiente. La raccomandazione vale inoltre per coloro che condividono l’ufficio con colleghi “fragili”.

Lo smart working

Quanto al ‘lavoro agile’, con l’approvazione di un emendamento in Commissione Affari Sociali della Camera è stato prorogato per i lavoratori fragili fino al 30 giugno.

Invece il smart working semplificato per il settore privato, quello che consente modalità di comunicazione semplificata per lo smart working per tutti i lavoratori del settore privato, quindi il ricorso allo smart working senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore, è stato invece prorogato dal 30 giugno al 31 agosto.

Come funziona nel privato

Nelle aziende private invece saranno i protocolli stilati tra datore di lavoro e sindacati a stabilire le regole sull’uso della mascherina, che resta ‘solo’ raccomandata nel provvedimento firmato ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Raccomandazione valida in particolare nei luoghi affollati come supermercati e centri commerciali, dove mantenere il distanziamento è ovviamente complicato.

Ma i protocolli previsti da aziende private e sindacati varranno soltanto per i lavoratori: in negozi e supermercati dunque, in caso di obbligo per i dipendenti, non vi sarà alcuna costrizione nei confronti dei clienti ma solo la raccomandazione già prevista dal provvedimento di Speranza.