Si ai matrimoni omosessuali in Svizzera. E’ quanto emerge dalle prime stime sul referendum da parte dell’istituto di sondaggi gfs.bern. Il “si'”, dato oltre il 64%, non è stato una sorpresa poiché i sondaggi precedenti al voto avevano sempre dato una larga maggioranza ai sostenitori del matrimonio omosessuale, a cui si opponevano soprattutto il populista SVP, il più grande partito del paese, e alcuni gruppi religiosi.
I risultati definitivi sono a già a disposizione per il canton Glarona, dove il testo è stato approvato con il 61,12% dei voti, e Nidvaldo, dove il si’ ha raggiunto il 61,57%. Nelle prossime ore saranno diffusi i dati definitivi.
Il referendum “Matrimonio per tutti” è stato sostenuto dal parlamento svizzero e dal Consiglio federale. La Svizzera autorizza le unioni civili tra persone dello stesso sesso dal 2007 ma contro il progetto sono state raccolte sufficienti firme per indire un referendum.
Chi è favorevole al “si” afferma che la norma metterebbe i partner dello stesso sesso sullo stesso piano legale delle coppie eterosessuali, ad esempio consentendo loro di adottare bambini e facilitando la cittadinanza per i coniugi dello stesso sesso. Permetterebbe anche alle coppie lesbiche di utilizzare la donazione di sperma regolamentata. Per gli oppositori sostituire le unioni civili con i pieni diritti matrimoniali minerebbe le famiglie basate sull’unione tra uomo e donna.
La campagna elettorale, con il “No” sostenuto prevalentemente dal partito populista di destra Udc, si è concentrata soprattutto sui diritti dei bambini. Governo e parlamento ricordano che già esistono famiglie omogenitoriali e assicurano che la legge tutela pienamente i diritti dei bambini.
In Svizzera oggi si vota anche per aumentare la tassazione sul capitale. Presentata dai giovani socialisti, l’iniziativa “sgravare i salari, tassare equamente il capitale” prevede che i redditi provenienti da dividendi, azioni, affitti e interessi sul patrimonio siano tassati una volta e mezzo in più dell’imposta ordinaria sul reddito. Un sondaggio del primo settembre assegna a questa proposta solo il 40% dei voti favorevoli, contro il 55% dei contrari.
