Le forze israeliane stanno effettuando attacchi aerei estesi contro diversi obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. A renderlo noto è stato un portavoce delle Forze di difesa israeliane.
“Israele ha concesso all’ospedale Al Awda”, nella Striscia di Gaza, “solo due ore per evacuare. Il nostro personale sta ancora curando i pazienti. Condanniamo inequivocabilmente questa azione, il continuo spargimento di sangue indiscriminato e gli attacchi all’assistenza sanitaria a Gaza. Stiamo cercando di proteggere il nostro personale e i nostri pazienti”. Lo denuncia Medici Senza Frontiere in un messaggio su X.
Intanto almeno 70 persone sono state uccise e altre circa 200 ferite in un brutale massacro commesso da attacchi aerei israeliani contro palestinesi che sono stati costretti a fuggire dalle loro case nella citta’ di Gaza verso il sud di Gaza a causa dell’intenso clima di guerra. Aerei da guerra israeliani – scrive l’agenzia palestinese Wafa – hanno bombardato tre convogli di palestinesi che erano stati costretti a fuggire dalle loro case nella citta’ di Gaza cercando rifugio nel sud di Gaza, uccidendo almeno 70 persone, compresi bambini e donne. Almeno altri 200 sono rimasti feriti
Onu: telefonata tra Guterres e Netanyahu – È in fase di organizzazione una telefonata tra il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo l’ordine di Israele di evacuare immediatamente un milione di residenti di Gaza.
Lo ha dichiarato il portavoce Stephane Dujarric. “È in fase di preparazione”, ha detto Dujarric a un briefing, quando gli è stato chiesto di una potenziale telefonata tra i due. Le Nazioni Unite annunceranno quando ci sarà, ha aggiunto. Le Forze di Difesa Israeliane hanno esortato ieri i civili di Gaza City ad evacuare verso sud “per la loro sicurezza” nel contesto della guerra con Hamas. Le Nazioni Unite hanno dichiarato che l’esercito israeliano ha notificato all’organizzazione che la popolazione del nord di Gaza e il personale delle Nazioni Unite devono trasferirsi a sud entro 24 ore. L’Onu ha esortato Israele a revocare l’ordine poiché è “impossibile che un tale spostamento possa avvenire senza conseguenze umanitarie devastanti”.