Meloni reintroduce i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia: “Aumentato il livello di minaccia in Ue”

Il governo dell’Italia ha deciso di reintrodurre i controlli alla frontiera terreste con la Slovenia. Una decisione presa dalla premier Giorgia Meloni e comunicata dal ministro Matteo Piantedosi ai vertici europei, dato che si tratta di una sospensione di Schengen. In una nota, Palazzo Chigi motiva la scelta presa: “L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa, in particolare dopo l’attacco condotto nei confronti di Israele, ha infatti aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione. Un quadro ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l’Italia è soggetta, via mare e via terra (140 mila arrivi sulle coste italiane, +85% rispetto al 2022). Nella sola regione del Friuli Venezia Giulia, dall’inizio dell’anno, sono state individuate 16 mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale”.

La situazione tra Israele e Gaza ha provocato diversi rischi per la sicurezza in Europa e la pressione migratoria sull’Italia negli ultimi mesi è stata fortissima. Di base sono queste le cause che hanno spinto Meloni a “un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo” su quella che è una delle direttrici della rotta balcanica. Per il governo le attuali misure di polizia alla frontiera italo-slovena “non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”. Per questo dal 21 ottobre ci saranno di nuovo i controlli al confine con la Slovenia, per un periodo di 10 giorni, poi prorogabili.

La decisione segue solo di poche ore l’informativa urgente alla Camera di Piantedosi, in cui ieri aveva avvertito dei rischi di infiltrazione di terroristi nei flussi migratori.