Meritare l’Europa, la carica dei 500. Numeri da record per l’edizione 2023 della Scuola di Formazione Politica

La tre giorni della scuola di formazione politica “Meritare l’Europa” a Terrasini, piccolo centro a due passi da Palermo, è stata un successo andato oltre ogni aspettativa. Cinquecento ragazzi e ragazze hanno dato vita al più grande momento di incontro formativo che la politica abbia mai messo in campo. E mentre il governo fa retorica su Caivano, inasprendo le misure repressive sui giovani difficili, in Sicilia Italia Viva realizza l’esatto opposto. Dando vita a una gigantesca palestra delle idee in cui studenti liceali e universitari provenienti da ogni parte d’Italia hanno dato vita a uno straordinario momento di incontro e di confronto tra loro e con i parlamentari e i dirigenti di Italia Viva.

Il ruolo di Matteo Renzi, instancabile animatore, punto di riferimento e perfino coach per gli allenamenti del mattino, è stato centrale. E proprio il Centro è stato il punto nodale intorno al quale centinaia di giovani hanno voluto dire la loro. L’organizzazione è sperimentata, benché in crescita continua: quella di Palermo è stata la terza edizione della scuola di formazione. Ma la più partecipata di sempre, malgrado la Sicilia sia ancora oggi così difficilmente raggiungibile. I tavoli tematici che sono stati fatti su tutti i principali argomenti – partecipatissimo quello sulla Violenza di genere, sull’Immigrazione, come su Europa e sull’Intelligenza Artificiale – hanno raccolto non solo l’attenzione dei partecipanti, ma anche un numero impressionante di interventi, di considerazioni e di domande. “A un certo punto abbiamo dovute non dico contingentarle ma metterle insieme e provare a fare sintesi, perché erano oggettivamente tantissime”, confida uno degli organizzatori. La narrazione generale che vuole i giovani pigri e svogliati, disamorati della politica e disimpegnati viene sconfessata dall’evidenza di una passione civica che sprizza vitalità ed energia oltre ogni previsione. I tavoli tematici, una volta partiti, non conoscono orari. I nuovi equilibri del mondo, la transizione verde e quella digitale, giustizia giusta, lavoro e politiche sociali, cambiamenti climatici e prevenzione del dissesto idrogeologico, legalità, sicurezza e immigrazione.

Le voci cruciali del dibattito pubblico per una volta esaminate con dati e fatti, sviscerate con letture mai banali. “Mi ha colpito la volontà di analizzare a fondo i fenomeni, di andare dentro ai problemi senza fermarsi a facili conclusioni”, ci racconta il senatore Enrico Borghi. “Quando sono venuti a spegnere le luci della sala, a mezzanotte, ci hanno trovati lì con tutti i ragazzi che non smettevano di fare domande”. Si sono visti scrivere fiumi di appunti, chi sul telefono, chi sui bloc-notes.

A Terrasini c’è stato un campione di gioventù che smentisce la vulgata: in media 25 anni, con un buon equilibrio tra ragazze e ragazzi, con una grande partecipazione di siciliani ma una presenza egualmente rappresentativa di Nord, Centro e Sud Italia. Si può vedere all’opera la speranza di una futura classe dirigente che arriva preparata e riparte con qualche idea ancora più chiara.

Se il primo giorno si è aperto con il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari (sulla geopolitica) e Lucia Annibali con Maria Elena Boschi che la intervista (violenza sulle donne), il secondo ha puntato sulla giustizia con Roberto Giachetti che intervistava Gaia Tortora. È stata poi la volta dei sindaci, con quello di Palermo, Roberto Lagalla e Don Antonio Coluccia che hanno puntato i fari sugli angoli bui delle periferie. E poi Teresa Bellanova, Sandro Gozi, Nicola Danti, Ivan Scalfarotto, Raffaella Paita ed Enrico Costa. Erasmo D’Angelis che ragiona sul climate change. E i giovani sindaci Ciro Bonajuto e Giampiero Veronesi, uno del centrosud e uno del centronord.

Il panel con Matteo Flora cattura l’interesse: l’esperto di dinamiche della Rete e Intelligenza Artificiale porta i giovani di Terrasini nel futuro. Tantissime testimonianze e vissuti che raccontano con l’esempio. Cos’è la maieutica, d’altronde, se non la ricerca della verità attraverso la sollecitazione del soggetto a ritrovarla in sé stesso e a trarla fuori dal proprio pensiero? Il contesto di Terrasini aggiunge il tocco magico: i tramonti sul mare sono spettacolari. E infatti è il clima ideale perché nasca un amore: “Amore per la politica, soprattutto”, mette le mani avanti una ragazza. Il clima è di grande complicità, i partecipanti delle edizioni precedenti, Castrocaro e Ponte di Legno si ritrovano, nascono le amicizie. Il divertimento è parte del percorso. Non a caso si va a correre insieme, si formano squadre di calcetto e pallavolo.

Matteo Renzi è soddisfatto. L’ultimo dei tre giorni lo inizia collegato in diretta con Agorà, RaiTre. È tra sei ragazzi e ragazze. “Noi siamo a Terrasini, vicino a Palermo, con 500 ragazzi che da tre giorni stanno facendo scuola di formazione politica. Per fare politica bisogna studiare, altrimenti si diventa superficiali come i populisti”, dice. E poi dipana il senso dell’impegno per il prossimo futuro: “Noi siamo concentrati sul fare il Centro come Italia Viva. Poi verificheremo, ma il nostro obiettivo è il voto di opinione, è il voto di chi riconosce in una alternativa ai populisti di sinistra e sovranisti di destra”. I renziani non si fermano: appuntamento di Italia Viva è all’ombra del Castello di Santa Severa, cittadina sul mare alle porte di Roma, dal 14 al 17 settembre.