Per rilanciare il Mezzogiorno servono risposte immediate, fatti concreti in grado di incentivare gli investimenti e dare nuovo slancio all’occupazione. Una prima risposta arriverebbe con il sì immediato al Mes che rappresenta una grande opportunità soprattutto per quanto riguarda la sanità. Una seconda idea, che abbiamo proposto insieme ad alcuni colleghi di Italia Viva, sarebbe l’istituzione di una Zona Economica Speciale (ZES). Le imprese che hanno stabilito o che intendano stabilire la sede nei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, maggiormente colpiti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, potranno beneficiare di una fiscalità agevolata.
In queste aree la possibilità di derogare dalle leggi vigenti nell’ambito delle ordinarie politiche nazionali potrà permettere lo sviluppo di imprese già insediate o che si insedieranno, attraendo anche investimenti dall’estero contribuendo così al rilancio del Mezzogiorno e, quindi, del Paese.
Con successivo DPCM saranno poi individuati sia i territori maggiormente colpiti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 ricadenti nelle regioni sopra citate sia le modalità di funzionamento e governo della ZES tra cui la misura di esenzione dalle imposte dirette, indirette e tributi locali.
Per le loro caratteristiche peculiari, nei territori individuati dal DPCM, vi rientrano ad ogni modo i comuni classificati interamente montani a condizione che gli stessi siano limitrofi a comuni a vocazione turistica.
Tale proposta ha la finalità di garantire la tenuta sociale delle comunità, della storia e della identità dei territori maggiormente colpiti dall’emergenza epidemiologica, nonché rilanciare il tessuto produttivo che costituisce un fattore fondamentale contro lo spopolamento ed evitare la dispersione del patrimonio culturale ed economico di quelle aree.
