E poi sollecitare silenziosamente le fughe di singoli verso grandi città dove ben rodate associazioni a delinquere mettono loro in mano un cappellino rosso e li mandano a chiedere l’elemosina quando non a spacciare. Si è creato un popolo di fantasmi che vivono al fianco della nostra vita. Un popolo che suscita diffidenza e a volte paura soprattutto nei cittadini delle periferie che non vedono mai risolti i propri problemi (persino a Milano) e quindi hanno solo quelli nella propria testa, e non c’è spazio per quelli degli altri. Ma se al termine “accoglienza” diamo il significato vero, cioè “integrazione”, ecco che il velo della paura piano piano si allenta. Perché un migrante che sta studiando l’italiano (e sa che è obbligatorio, se vuole restare nel nostro Paese) o che magari viene avviato a un mestiere, uno che viene trattato con generosità ma con fermezza da parte di qualcuno che lo vuole accogliere davvero, avrà un atteggiamento che non incuterà più paura perché non sarà lui stesso impaurito. Certo, bisogna che un governo ci creda davvero, che investa in denaro, risorse e persone per un programma di questo tipo. Allora sì che anche gli uomini e le donne del Pd potranno andare a testa alta, nelle campagne elettorali, a spiegare ai cittadini perché, proprio nel giorno in cui si sono aperte le urne, sono stati fatti sbarcare a Taranto 403 nuovi migranti.
Migranti, Pd è per accoglienza ma ha paura di farli sbarcare
