La giunta militare al potere in Myanmar ha concesso la grazia alla consigliera di Stato deposta Aung San Suu Kyi e al presidente deposto Win Myint. L’annuncio è stato dato dall’emittente televisiva statale “Mrtv” con la lettura di due ordinanze del Consiglio per l’amministrazione dello Stato sulla remissione delle restanti pene da scontare per i due politici della Lega nazionale per la democrazia.
Aung San Suu Kyi, 78 anni, premio Nobel per la pace, è stata condannata a più di trent’anni di reclusione in processi a porte chiuse per vari capi di imputazione. Agli arresti dal colpo di stato del primo febbraio 2021, la leader politica, secondo indiscrezioni mediatiche non confermate ufficialmente, e’ stata trasferita la scorsa settimana dal carcere a un edificio governativo.
Nel suo nuovo alloggio avrebbe incontrato Ti Khun Myat, presidente dell’Assemblea dell’Unione, la camera bassa, e Deng Xijuan, inviato speciale della Cina per gli affari asiatici. Inoltre, l’11 luglio il ministro degli Esteri della Thailandia Don Pramudwinai ha rivelato agli omologhi dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean) riuniti a Giacarta, in Indonesia, di aver personalmente incontrato nei giorni precedenti la consigliera di Stato deposta e di averla trovata in buona salute fisica e mentale.
I media statali birmani hanno precisato successivamente che Aung San Suu Kyi ha ottenuto una grazia parziale. La leader birmana era stata condannata a 33 anni di carcere per una serie di accuse tra cui corruzione, possesso di walkie-talkie illegali e mancato rispetto delle restrizioni anti Covid. La grazia riguarda cinque delle 19 condanne a suo carico e non è chiaro per il momento se porterà al suo rilascio.
