Napoli e i tifosi azzurri piangono Peppe Palomba: “Il Gate 109 e la curva, buona trasferta amico”

Addio a Giuseppe Palomba, 43 anni, storico tifoso del Napoli e titolare di un negozio di abbigliamento (Gate 109) presente in via Carlo Poerio, nel quartiere Chiaia.  Peppe “Zazza“, così come veniva chiamato da amici e compagni di curva (frequentava la B del Maradona), lascia la moglie e una figlia piccola, che spesso in passato ha portato allo stadio.

Originario di Napoli ma residente a Torre del Greco, Peppe lottava contro un brutto male. Tantissimi i messaggi di cordoglio che in queste ore si stanno susseguendo sui social, anche attraverso pagine dedicate al tifo organizzato che ricordano la tragica scomparsa di un vero e proprio punto di riferimento, anche con il suo negozio d’abbigliamento (con marchi molto in voga tra i frequentatori della gradinata) dove esponeva anche le foto della sua amata curva.

“Ci siamo conosciuti in trasferta” si legge sulla pagina social de La Napoli Bene. “Ci siano riacchiappati nel tuo negozio, la cui vetrina rappresenta inevitabile attrattiva per tutti coloro che amano vivere la gradinata in un certo modo. È nato un rapporto di stima e rispetto.
Qualche anno dopo, passammo insieme con Marco ed anche con lui ti trovasti da subito. Alla fine ci invitasti pure a fare una diretta da te.
Poi ieri sera una notizia, un fulmine a ciel sereno. Ciao Peppe, continua a sostenere il tuo Napoli da lassù. Condoglianze alla famiglia”.

Un’altra pagina, “Spalti”, dedicata agli scatti delle curve, commenta: “Non è mia abitudine parlare con chi non c’è più, soprattutto usando un oggetto elettronico, è chiaro che rivolgermi a “Peppe” come se gli stessi parlando in prima persona sarebbe alquanto fuori dalle mie abitudini e dato che ci tengo a queste ultime mi rivolgo a voi, onorando il suo ricordo. “Lasciami qualche foto per il negozio, TE PAV!”, mi disse. Ovviamente fui contentissimo che le mie foto sarebbero state nel suo piccolo angolo di paradiso che è il Gate 109. Detto, fatto. Da quando ci presentarono diventammo “amici” come se ci conoscessimo da sempre, come capita spesso tra chi frequenta quell’ambiente. “CIAO PEPPE, spero tu mi senta” fanculo razionalità e abitudini, mi rivolgo a te direttamente “cià peppì”.

Da brividi il ricordo del cugino, battezzato all’allora San Paolo da Peppe: “Ricordo ancora quando ero piccolo e mi hai portato per la prima volta allo stadio… che emozione incredibile, quel giorno ti preoccupavi per me, mi spiegavi le “regole” dello stadio, mi trasmettevi la tua passione, io ti ascoltavo come se fossi il mio mito. Un ragazzo pulito, buono, disponibile, premuroso, il tuo sorriso, le tue battute… cugino non ti dimenticheremo mai!”.

“Ciao Peppe, speravo tanto in tuo “gol” in zona Cesarini. Mi si stringe il cuore. La cosa più triste è che difronte a certe cose possiamo fare ben poco. Buon Viaggio. R.I.P” commenta un altro amico.