I NEGAZIONISTI DELLA SHOAH E ANTISEMITISMO - Il 15,6% degli italiani nega la Shoah. Un numero impressionante: è infatti aumentato negli ultimi quindici anni in modo molto significativo, passando dal 2,7% del 2004 al 15,6% di quest’anno. L'affermazione secondo la quale gli ebrei controllerebbero il potere economico e finanziario- prosegue il rapporto Eurispes - raccoglie il generale disaccordo degli italiani (76%), non manca però chi concorda con questa idea (23,9%). Gli ebrei controllerebbero i mezzi d'informazione a detta di più di un quinto degli italiani intervistati (22,2%), mentre i contrari arrivano al 77,7%. La tesi secondo cui gli ebrei determinano le scelte politiche americane incontra la percentuale più elevata di consensi, pur restando minoritaria: il 26,4%, contro un 73,6%. Rispetto all'affermazione che l'Olocausto degli ebrei non è mai accaduto, la quota di accordo si attesta al 15,6%, a fronte dell'84,4% non concorde. Invece,l'affermazione secondo cui l'Olocausto non avrebbe prodotto così tante vittime come viene sostenuto trova una percentuale di accordo solo lievemente superiore: 16,1%, mentre il disaccordo raggiunge l'83,8%. Nel 2004 per oltre un terzo del campione (34,1%) gli ebrei controllavano in modo occulto il potere economico e finanziario, nonché i mezzi d'informazione, mentre oggi la percentuale risulta inferiore ad un quarto. Aumenta invece il numero di cittadini secondo i quali lo sterminio degli ebrei per mano nazista non è mai avvenuto: dal 2,7% al 15,6%. Risultano in aumento, sebbene in misura meno eclatante, anche coloro che ne ridimensionano la portata (dall'11,1% al 16,1%). Secondo la maggioranza degli italiani,recenti episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese (61,7%). Al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Per meno della metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo. L'ASSOLUZIONE DI MUSSOLINI - Sempre nel 32esimo 'Rapporto Italia 2020' dell'Eurispes, al campione è stato chiesto quali affermazioni esprimono al meglio l'anima politica della maggioranza degli italiani. Trova un discreto consenso l'affermazione secondo cui "molti pensano che Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio" (19,8%). Con percentuali di accordo vicine tra loro seguono "gli italiani non sono fascisti ma amano le personalità forti" (14,3%), "siamo un popolo prevalentemente di destra" (14,1%), "molti italiani sono fascisti" (12,8%) e, infine, "ordine e disciplina sono valori molto amati dagli italiani" (12,7%). Oltre un italiano su quattro (26,2%) non condivide nessuna delle opinioni presentate. LA RINUNCIA AI CONTROLLI MEDICI - Per contenere le spese nell'ultimo anno, il 32,5% degli italiani ha rinunciato a effettuare controlli medici e di prevenzione e il 27,3% ha tagliato sulle spese dentistiche; il 24,8% ha fatto a meno di trattamenti ed interventi estetici. In misura minore, un italiano su cinque (20%) ha rinunciato a terapie ed interventi medici o a sottoporsi a visite specialistiche per la cura di patologie specifiche (20,1%). Il numero di residenti in Sicilia e Sardegna che hanno dovuto rinunciare a visite specialistiche per disturbi o patologie specifiche è quasi il doppio della media rilevata nelle altre regioni (40%, contro un dato nazionale del 20%). Lo rileva il 32mo 'Rapporto Italia 2020' dell'Eurispes.
Nega la Shoah, ‘assolve’ Mussolini, giustifica l’evasione: l’identikit dell’italiano di Eurispes
