Nega la Shoah, ‘assolve’ Mussolini, giustifica l’evasione: l’identikit dell’italiano di Eurispes

IL RAPPORTO ‘NEGATIVO’ CON I MIGRANTI - Quattro italiani su dieci (40,3%) definiscono il proprio rapporto con gli immigrati "normale", quasi uno su cinque (19,4%) parla di reciproca indifferenza, il 14,4% di reciproca disponibilità, mentre un decimo trova gli immigrati ostili (10,1%), l'8,1% li trova insopportabili, il 7,7% afferma di temerli. Secondo il 45,7% degli italiani un atteggiamento di diffidenza nei confronti degli immigrati è "giustificabile, ma solo in alcuni casi". Per quasi un quarto (23,8%) guardare con diffidenza gli immigrati è "pericoloso", per il 17,1% (+6,7% rispetto al 2010) è "condivisibile", per il 13,4% è "riprovevole" (-4,3% rispetto al 2010). I PROBLEMI ECONOMICI - Secondo la maggioranza degli italiani la situazione negli ultimi 12 mesi è rimasta stabile (37,9%), il 37,5% ha riscontrato invece un peggioramento netto o parziale. Circa un cittadino su dieci (14,3%) nota un miglioramento; il 10,3% non esprime una valutazione. Rispetto al 2019 aumentano, seppur timidamente, gli ottimisti (+1,6%) e diminuisce la percentuale di quanti ravvisano un peggioramento (-1,1%). Nelle Isole il disagio di un'economia negativa è profondo e arriva al 72%, con una distanza con le altre aree geografiche del Paese che arriva a segnare un divario tra i 30 e oltre i 40 punti percentuali. Quasi la metà delle famiglie (47,7%) è costretta ad utilizzare i risparmi per arrivare a fine mese (+2,6% rispetto al 2019); ma crescono seppur di poco quelle che riescono a risparmiare (23,7%; +1,7%). Saldare la rata del mutuo rappresenta un ostacolo per il 34,1% degli italiani (+1,4%), mentre migliora la situazione del pagamento degli affitti (38,7%; -11,3%); in lieve discesa anche la difficoltà a pagare le utenze domestiche (26,1%; -1,6%). Far fronte alle spese mediche è un problema per il 22,3% degli italiani (+1,2%). Nel corso del 2020 oltre la metà non ce la farà a risparmiare Il 27% degli italiani probabilmente non riuscirà a risparmiare nei prossimi dodici mesi e il 24,8% ne è certo; il 17,7% ritiene che ci siano buone probabilità di farcela e solo il 5,2% ne è sicuro. Nella crisi la famiglia resta un porto sicuro. Non potendo accedere al credito bancario, 1 italiano su 10 è vittima di usura. Un terzo degli italiani (33,3%) è dovuto ricorrere al sostegno economico della famiglia di origine per far fronte alle difficoltà economiche. Si affianca a questo dato il 12,4% di chi è stato costretto a tornare a vivere nella casa della famiglia di origine. Nel 14,9% dei casi un aiuto finanziario è arrivato da amici, colleghi o altri parenti (-0,2% rispetto al 2019). Pur di lavorare molti accettano impieghi senza contratto (21,5%) o svolgono più lavori contemporaneamente (23,9%). Almeno un italiano su dieci (11,9%) è caduto nelle maglie dell'usura non potendo accedere al credito bancario (erano il 7,8% nel 2018 e il 10,1% nel 2019). UNO SU DUE ‘SICURO’ NELLA PROPRIA CITTA’ - Il 53,2% degli italiani ritiene di vivere in una città abbastanza o molto sicura; sul versante opposto, il 30,4% giudica la propria città come poco o per niente sicura. La paura di subire reati negli ultimi due anni nella maggior parte dei casi è rimasta invariata (68,5%); sono diminuiti coloro che hanno più paura (dal 30% al 24,5%), ma solo il 7% afferma che la paura sia diminuita (-10,9% rispetto al 2019). Sul tema 'in difesa e non all'attacco: come ci si protegge', i provvedimenti adottati negli ultimi due anni per sentirsi più sicuri hanno visto la maggioranza degli italiani installare grate alle finestre (28,7%), un sistema di allarme (28,6%) o una porta blindata (27,3%). Alcuni (11,1%) portano con sé, per sentirsi al sicuro, uno spray al peperoncino, un coltello (9,2%) o hanno acquistato un'arma da fuoco (8%).