Niente lezioni a distanza con la scuola chiusa, la dirigente: “Agli alunni nulla è dovuto”

Immagine di repertorio

Mentre migliaia di docenti in giro per l’Italia si stanno dando da fare per garantire ai loro studenti una didatti a distanza che li aiuti a non perdere ore di prezioso insegnamento, facendo gli ‘straordinari’ per i loro ragazzi durante l’emergenza Coronavirus che sta bloccando l’Italia, c’è chi dice “no grazie”.

È il caso dell’Istituto comprensivo Albano, una scuola elementare e media situata a pochi chilometri da Roma. Qui infatti, come emerge da un documento pubblicato sul sito dell’istituto e firmato dalla dirigente Maria Lea Eliseo, viene sottolineato come “nulla è dovuto dai docenti agli alunni” a fronte della richiesta di attivare la didattica a distanza.

Nella nota “di chiarimento” viene rimarcata la “difficoltà materiale” nell’organizzazione della didattica a distanza” e si precisa che “l’attuale sospensione delle attività didattiche per emergenza sanitaria prevede appena sette giorni di interruzione delle lezioni. Se questa sospensione viene dedicata serenamente alla riprogrammazione dei percorsi specifici finalizzati a recupero dei pochi contenuti forzatamente tralasciati – scrive la dirigente – non si creeranno discrasie nella preparazione degli alunni”. Pertanto, ricorda la dirigente dell’istituto, “nulla è dovuto dai docenti agli alunni, se non la normale attenzione ai percorsi da effettuare al rientro con la dovuta professionalità”.

Singolare anche il paragone che fa la dirigente scolastica: “Si informano i signori docenti che la sospensione delle attività didattiche per emergenza sanitaria è assimilata alla situazione vissuta tutti gli anni in occasione delle vacanze di Natale e di Pasqua, nel corso delle quali non si è mai sentita e non si sente l’esigenza di attivare forme di didattica a distanza”.