“Non chiamatelo Call Center”, il docufilm sulla rivoluzione culturale e imprenditoriale di TP Italia

UNA STORIA DI RISCATTO COLLETTIVO

“Non chiamatelo Call Center” è un’opera che intende ridefinire, attraverso una narrazione autentica e profonda, l’identità di un’azienda e di un intero settore, troppo spesso ridotto a stereotipi. Il docufilm racconta la trasformazione radicale di TP Italia, oggi tra le principali realtà italiane nel campo dei servizi integrati di customer experience, digitalizzazione e business support. Un’evoluzione che ha portato la società con sedi a Taranto e Fiumicino con oltre 2000 persone impiegate a ottenere nel 2025 il primo posto come “Best Workplace” nella classifica Great Place to Work® tra le aziende italiane con oltre 1000 dipendenti.

«Questo documentario non è un’operazione di immagine, ma un atto di trasparenza», dichiara Diego Pisa, CEO di TP Italia. «Raccontiamo la verità di un cambiamento che ha richiesto coraggio, ascolto e determinazione. Le nostre persone sono oggi il vero centro strategico del business».

LA PROTAGONISTA È UNA GIOVANE DONNA. IL CUORE, UNA COMUNITÀ.

Attraverso lo sguardo della giovane Gea, neolaureata romana che decide di recarsi a Taranto per lavorare in un’azienda che sa ascoltare, il racconto diventa testimonianza concreta del potenziale del Mezzogiorno e di un nuovo modo di fare impresa.

Nel contesto di una città segnata da decenni di monocultura industriale – Ilva, Eni, Marina Militare l’arrivo, nei primi anni 2000, del Gruppo Teleperformance (solo recentemente diventato TP) ha rappresentato un’alternativa occupazionale concreta. Ma è solo dal 2016, con la guida del nuovo management (Diego Pisa chiamato a ricoprire il ruolo di amministratore delegato e Gianluca Bilancioni quello di CFO e direttore HR), che l’azienda ha intrapreso un percorso coraggioso, centrato su ascolto, welfare di comunità e sostenibilità sociale.

Un percorso di trasformazione che ha coinvolto l’intero territorio e non solo, come testimoniano anche le voci che compongono il docufilm: Don Alessandro Argentiero, giovane prete di periferia, della parrocchia “SS.mi Angeli Custodi” del quartiere Tamburi di Taranto; Teresa Tatullo, fondatrice dell’associazione Alzaia ETS che opera contro la violenza sulle donne. E ancora, Piero Romano, direttore dell’Orchestra della Magna Grecia, Fiorella Tosoni, presidente dell’associazione Andrea Tudisco di Roma.

OLTRE IL LAVORO: WELFARE, SMARTWORKING E INNOVAZIONE

Nel film emergono chiaramente i tratti distintivi del nuovo modello aziendale di TP Italia, avviato con un’idea semplice ma rivoluzionaria: dare ascolto, vero, alle persone. Ne sono derivati tanti progetti di welfare ideati sulle richieste dei lavoratori: dallo sportello psicologico anche per i familiari, all’introduzione dello smartworking strutturale, con il primo accordo di questo tipo sottoscritto coi sindacati di settore. Poi, i tanti piccoli progetti di responsabilità sociale nel territorio tarantino, per portare un po’ di azienda nei quartieri dove vivono i dipendenti. Dall’altro lato, la grande sfida della tecnologia con un team di ingegneri e ricercatori a lavoro per trasformare l’intelligenza artificiale in un supporto al lavoro umano, non in una minaccia.

Il racconto di Gea – affiancata dalle voci esperte di Massari e Brachino, che nel docufilm inquadrano le dinamiche sociali e mediatiche della crisi vissuta da Taranto e del settore – diventa così una metafora del cambiamento possibile: per un’azienda, per una città, per un’intera generazione di lavoratori.

PERCHÉ “NON CHIAMATELO CALL CENTER”

La scelta del titolo è una dichiarazione d’intenti. TP Italia non è più – e non vuole essere percepita – come un semplice “call center”, ma come una piattaforma di servizi evoluti che mette al centro l’esperienza umana, il rispetto, la dignità e la crescita professionale. Una trasformazione che ha portato, in pochi anni, risultati economici tangibili: l’assenteismo passato dal 12 al 3%, i bilanci in attivo dal 2021, dopo una perdita di 9 milioni di euro registrata nel 2020. A certificare il cambiamento, le classifiche sulle migliori aziende nelle quali lavorare basate sulla soddisfazione dei dipendenti.