“Non sopportavo le caricature su Maometto”, ha confessato il 18enne fermato per l’attentato a Parigi

Police officers gather in the area of a knife attack near the former offices of satirical newspaper Charlie Hebdo, Friday Sept. 25, 2020 in Paris. Paris police say they have arrested a man suspected of a knife attack that wounded at least two people near the former offices of satirical newspaper Charlie Hebdo. Police initially thought there were two attackers but now say there was only one. (AP Photo/Thibault Camus)

Non sopportava le caricature del profeta Maometto il 18enne pachistano che con una mannaia ha ferito due persone davanti alla vecchia sede di Charlie Hebdo. L’attacco all’arma bianca si è verificato ieri, proprio nei pressi di dove si trovava la sede del giornale satirico colpito il 7 gennaio del 2015 da un commando di fondamentalisti islamici.

Il pachistano Ali H. secondo fonti vicine all’inchiesta ha “riconosciuto” e “rivendicato” la sua azione La tv BFM ha detto che il giovane ha riconosciuto una “dimensione politica” del suo attacco. Il 18enne che ha accoltellato due persone non aveva mostrato in passato “alcun segno di radicalizzazione”. Il suo atto è stato quindi deliberato e ponderato e provocato dalla ripubblicazione delle vignette su Maometto che il giornale ha ripubblicato in occasione dell’inizio del processo per gli attentati del 2015.

Il 18enne ha anche dichiarato di aver perlustrato diverse volte la zona e di aver in precedenza pensato di dare fuoco all’edificio. Tuttavia, come hanno scritto i giornali francesi,  la redazione di Charlie Hebdo è stata trasferita in un luogo sicuro e ultra-protetto da ormai 4 anni.

In tutto i fermati sono sette. È stato rilasciato il secondo uomo arrestato poco dopo l’attacco: non ha a che fare con l’attentato. Sono cinque gli altri fermati – nate tra il 1983 e secondo quanto trapelato di origine pakistana – durante una perquisizione a nord di Parigi in quella che è considerata l’abitazione del 18enne e il suo ex coinquilino.