Nuova legge elettorale, Balboni: “Proporzionale con premio di maggioranza. Parlarne ora non è una furbata, vogliamo evitare ammucchiate”

ALBERTO BALBONI POLITICO

Qualcuno lo chiama Neoporcellum, altri pensano di soprannominarlo Porcellum costituzionalizzato. Al di là delle terminologie, è stato inaugurato il cantiere per la nuova legge elettorale all’indomani delle elezioni regionali. Se si votasse oggi, si rischierebbe la paralisi: un «pareggio» tra centrodestra e campo largo, che getterebbe il Paese nel caos istituzionale ponendo le basi per l’ingovernabilità. Un rischio che la maggioranza vuole scongiurare. Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato in quota Fratelli d’Italia, ha le idee chiare per garantire stabilità dopo il voto del 2027: un sistema proporzionale ma con premio di maggioranza, in grado di trovare un giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità.

Dalle regionali arriva un segnale: in queste condizioni, il centrodestra rischierebbe di non avere la stessa solidità che può vantare ora. È preoccupato?
«Regionali e politiche sono partite completamente diverse. Rispetto al 2022, tutti e tre i partiti della coalizione sono in aumento. E non sottovaluti la straordinaria forza di mobilitazione di Giorgia Meloni quando scende in campo in prima persona».

La parola d’ordine è stabilità. Come può cambiare la legge elettorale?
«Non c’è ancora una proposta, solo opinioni che dovranno arrivare a sintesi, prima nella maggioranza e poi con l’opposizione. A mio modesto parere, va trovato un giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità. Un sistema perfetto non esiste; finora quello più efficace nel contemperare questi due princìpi sembra essersi dimostrato il Tatarellum, che è in vigore da trent’anni. Mi pare abbia dato buoni risultati. Come noto, è un sistema proporzionale (che garantisce la rappresentanza) ma con premio di maggioranza (che garantisce la governabilità)».

Però il sospetto delle opposizioni è che parlarne proprio ora sia una furbata, perché Meloni ha paura di perdere Palazzo Chigi…
«Non è una furbata, è un’idea seria per evitare il rischio che nel 2027 non ci sia una maggioranza chiara, che abbia la forza di governare. Credo che sia interesse della destra come della sinistra evitare ammucchiate che screditano la politica perché contraddicono le attese degli elettori».

Il cantiere del premierato è fermo. È ancora in piedi l’ipotesi di indicare il candidato premier sulla scheda?
«L’indicazione del premier sulla scheda non è così importante. Si può fare o anche limitarsi a un’indicazione nel programma della coalizione».

Il campo largo è sulle barricate contro la possibile nuova legge elettorale. Ma si distingue il M5S, da sempre contrario al Rosatellum. In Parlamento si può creare un asse con i pentastellati?
«La nuova legge elettorale dovrebbe vedere il coinvolgimento di tutte le forze politiche. Nessun asse privilegiato, quindi, ma un confronto ampio e costruttivo per rafforzare il bipolarismo e la democrazia dell’alternanza, che è la forma più compiuta di democrazia che si conosca. Questo almeno è il mio auspicio».