È in questo quadro che atterra una data cardine: il 29 marzo sarà il giorno del referendum confermativo della riforma sul taglio dei parlamentari. Un voto ravvicinato che tende a rassicurare il premier Conte sulla non imminenza del ritorno alle urne, e utile al Movimento Cinque Stelle per fare degli Stati Generali di metà marzo un’occasione per intestarsi la battaglia per la conferma del taglio. Sul tavolo del governo non mancano i dossier bollenti, da Taranto ad Atlantia e il rebus Whirlpool, per citarne tre. Senza dimenticare Alitalia, in mezzo al guado con appena cinque mesi di tempo per trovare una soluzione: sul tavolo dei dossier economici c’è un deciso sovraffollamento. I casi sono urgenti e molto spinosi, perchè riguardano decine di migliaia di lavoratori che rischiano il posto di lavoro. Da Roma a Taranto, passando per Napoli, Giuseppe Conte sa che ora è il momento di accelerare, per evitare che le vertenze industriali possano minare la stabilità politica della propria maggioranza. E c’è la patata bollente della prescrizione, con Italia Viva pronta a sfilarsi in caso di mancato accordo. La proposta di legge Costa, presentata con l’intenzione di annullare lo stop alla prescrizione introdotto dalla legge, approda oggi nell’aula della Camera per la discussione generale. Ma è probabile che non faccia molta strada e che si decida di rinviarlo in commissione, per trovare una quadra con i renziani, fermi sul no, che intanto preparano i lavori della Assemblea nazionale, a Roma il 1 e 2 febbraio. «Dopo quello che è accaduto per Italia Viva c’è una prateria. È tempo di iniziare a cavalcare», ha detto ieri Matteo Renzi.
Nuovi equilibri dopo il voto, stop al giustizialismo e riforma Bonafede a rischio
