L’oro ha recentemente toccato nuovi massimi a 3.600 dollari l’oncia, intorno ai 97 euro al grammo, più del doppio rispetto ai circa 41 euro del 2019. Non è solo un dato di mercato. È l’occasione per trasformare i preziosi che già abbiamo in casa da beni emotivi a strumenti di liquidità, protezione e investimento. Tassi attesi in calo a breve, incertezze geopolitiche e domanda delle banche centrali riportano il “bene rifugio” al centro, ma per le famiglie la vera scelta è di metodo, non di occasione.
La media italiana: 7 preziosi a testa indossati poco
Osservo ogni giorno quanto sia diffuso e sottovalutato questo patrimonio. Secondo il Rapporto, realizzato da BVA Doxa in collaborazione con Affide, gli italiani possiedono in media 7 preziosi a testa; eppure due su tre vengono indossati meno di 5 volte l’anno. Solo il 17% dichiara di saperne stimare correttamente il valore. Il primo passo è semplice ma decisivo: far valutare i beni in modo professionale, per conoscerne il valore reale e decidere se tenerli, metterli a valorizzare economicamente, ottenere liquidità o proteggerli meglio.
Dal credito su pegno al mercato di seconda mano
Da questa consapevolezza discendono tre strade, diverse e complementari. La prima è il credito su pegno, che consente di ottenere liquidità immediata senza perdere la proprietà dell’oggetto: nella nostra esperienza, circa il 95% dei clienti riscatta regolarmente i beni alla scadenza. È uno strumento ciclico, utile per attraversare spese temporanee senza smobilizzare il patrimonio di lungo periodo.
La seconda strada è il mercato qualificato del “second hand” e delle aste, oggi più accessibile grazie al digitale. Il 21% degli italiani ha acquistato gioielli di seconda mano, percentuale che sale al 29% tra i 18–39enni; il 64% considera il “pre-loved” un’opportunità di investimento. Cresce anche l’interesse per i canali digitali: il 51% guarda con favore alle aste online, con un 55% tra gli under 39. Per chi desidera diversificare gradualmente, è un modo per riallocare risorse verso pezzi di qualità, con la garanzia di trasparenza nei prezzi e di certificazione sull’autenticità.
Tuttavia, sono ancora in tantissimi, per timori di furti o per la gestione domestica, a essere prudenti nel detenere una quota di patrimonio in preziosi o a valutarne l’acquisto. Su orizzonti pluriennali questi beni hanno storicamente preservato valore, pur con fasi di volatilità: l’alternativa razionale non è evitare, ma governare il rischio con strumenti adeguati. Per esempio, per rispondere a questo bisogno rilevato anche tra i nostri clienti, abbiamo messo a punto una soluzione dedicata di custodia preziosi che li affida ai nostri caveau sorvegliati 24 ore su 24, con copertura assicurativa commisurata al valore stimato e perizia qualificata. Così si tutela sia il valore economico che quello affettivo, evitando i pericoli connessi al tenerli in casa.
La qualità della valutazione
Resta centrale la qualità della valutazione. Peso dell’oro, qualità delle gemme, firme, stato d’uso, completezza della dotazione: ogni fattore incide. Affidarsi a periti e stimatori qualificati riduce gli errori e rende trasparenti i passaggi decisionali.
Come in ogni cosa, serve metodo prima dell’azione. Valutare correttamente, proteggere ciò che si possiede, scegliere canali regolamentati: è la sequenza ideale per le famiglie che guardano con interesse all’oro per il proprio futuro. Non si tratta di inseguire la quotazione del momento, ma di governare il patrimonio con prudenza e trasparenza, tenendo insieme sicurezza, liquidità e visione di lungo periodo.
