Preoccupa il caso della bambina di 5 anni positiva al covid-19 e ricoverata in rianimazione a Padova. Allarma visti anche i sintomi gravi della cosiddetta sindrome emolitico-uremica. Si tratta di una patologia che colpisce sangue e reni e che il solito è associata a infezioni gastrointestinali. Adesso i medici si stanno chiedendo se la sindrome è stata scatenata dal covid o se dipende da altri patogeni.
“Al momento ci sono due dati di fatto – ha detto al Corriere della Sera il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Luciano Flor – la gravità della paziente e la positività al coronavirus. Ma non sappiamo se queste due circostanze sono legate”. Nei mesi scorsi sono state dimostrate correlazioni tra coronavirus e sindrome di Kawasaki. La bambina era stata portata in pronto soccorso pediatrico a Padova giovedì scorso. Il tampone ha dato subito esito positivo. Le condizioni, velocemente peggiorate, hanno reso necessario il trasferimento nella terapia intensiva pediatrica e poi in quella generale. Al momento la bambina è intubata, la famiglia è in isolamento.
“Le cause di tale sindrome possono essere diverse – ha detto Gian Vincenzo Zuccotti, direttore della Pediatria dell’ospedale Buzzi di Milano – Si registra, per esempio in soggetti affetti da favismo; ma a volte può verificarsi in casi di intercorrenti infezioni virali. Porta alla distruzione dei globuli rossi e quindi produce pallore, astenia. Può far crollare i livelli di emoglobina. Nella nostra esperienza, i bambini in rianimazione per covid sono tutti correlati a forme come quella di Kawasaki, con il coinvolgimento del cuore. Le analisi saranno fondamentali per capire”.
“I giovani possono infettarsi e non sono al riparo da manifestazioni gravi come dimostra la storia della bambina di 5 anni ricoverata a Padova con sindrome uremico emolitica in possibile relazione al Sars-CoV-2”, ha dichiarato, sempre al Corriere, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli.
