Senza dimenticare la vicenda dei giornalisti delle note testate New York Times, Wall Street Journal e Washington Post recentemente espulsi dalla Cina, impegnati a descrivere l’esplosione e la diffusione del Coronavirus nel Celeste Impero. Gli esempi da riportare che testimoniano un sentimento anti cinese in America sono tanti, tra cui un articolo apparso su The National Interest a firma di due docenti universitari Bradley Thayer e Lianchao Han: «Le autorità cinesi hanno mentito sulla pandemia minimizzando la minaccia». La Cina può essere accusata di “negligenza criminale”? Questo è uno dei punti deboli che sta fortemente segnando e caratterizzando il binomio Coronavirus-Cina: colpevoli perché non trasparenti. Shao Yiming, uno dei più famosi virologi cinesi, ha rilasciato una lunghissima intervista alla agenzia di stampa Caixin in cui, anche se con prudenza ma decisione, ha ammesso come «inizialmente le autorità cinesi non sono riuscite a identificare e controllare le minacce poste dal Covid-19 a causa d’ipotesi errate e debolezze in un sistema di segnalazione diretta accuratamente costruito». Ma la parte più interessante del lungo intervento è quello finale: «A Whuan i funzionari hanno chiuso il mercato dove si pensava fosse emersa l’epidemia e pensavano di potere tenere la malattia sotto controllo. Ma hanno ignorato la necessità di denunciare la malattia e hanno minimizzato la gravità». Di fronte a queste chiare accuse, per cercare di contrastare i malumori che provengono dalla stessa Cina il Partito comunista cinese sta organizzando la nota campagna buonista-diplomatica. Una curiosità: a Milano, come in altre parti del mondo, troviamo la Mindray Medical, società unicamente partecipata dalla Shenzhen Mindray Biomedical Elecronincs. Sono ottimi produttori di apparecchi elettromedicali, tra cui i famosi respiratori indispensabili per salvare la vita ai pazienti più colpiti dal Coronavirus. In Cina l’azienda madre terrà nei prossimi giorni un convegno scientifico, ospiti alcuni famosi medici che hanno operato nei nosocomi di Whuan, il titolo della conferenza è “Chinese Solution. Global Sharing”, vale a dire: “Soluzione cinese, condivisone globale”. Perfidi analisti hanno inserito la guerra al ribasso del prezzo del petrolio da parte di Mosca come un’opportunità offerta alla Cina per fare ripartire l’economia.
Pandemia, la Cina accusa gli Usa: “Sono gli untori”
