Pensioni, imprese, affitti brevi: gli emendamenti chiave della Legge di bilancio 2026, coperta corta, scelte necessarie

La commissione Bilancio del Senato durante l’esame degli emendamenti alla legge di Bilancio, Roma, Martedì 18 Novembre 2025 (Foto Roberto Monaldo / LaPresse) Senate Budget committee during the examination of the amendments to the Budget law, Rome, Tuesday, November 18, 2025 (Photo by Roberto Monaldo / LaPresse)

Gli emendamenti segnalati nella Manovra 2026 hanno preso forma, in settimana sono stati indicati i circa 400 che saranno esaminati nel corso dei lavori parlamentari. I contenuti di queste proposte toccano molte materie che già da tempo erano all’ordine del giorno: pensioni, tassazione delle persone e delle imprese, affitti, contanti, edilizia, sicurezza informatica e trasporti.

Nel dettaglio, sul fronte delle pensioni si segnala una evidente volontà di aprire un nuovo cantiere: alcuni emendamenti puntano alla sospensione dell’aumento dell’età pensionabile, a modifiche nei requisiti di accesso e in generale a un ridisegno della normativa previdenziale che rimane uno dei grandi nodi del bilancio pubblico italiano. Per la tassazione, le proposte riguardano sia la fiscalità delle persone — per esempio attraverso interventi sull’IRPEF — sia quella degli affitti: la conferma della cedolare secca al 15 % per gli affitti lunghi appare tra le priorità dei gruppi parlamentari.

Sul fronte delle imprese e del settore edilizio, emergono emendamenti che prevedono l’innalzamento dell’aliquota base dell’IRAP di due punti percentuali per banche e assicurazioni, con l’obiettivo di destinare risorse al comparto della sicurezza, e misure per incentivare la manutenzione e la ristrutturazione edilizia. Non mancano, infine, interventi sul tema dei pagamenti in contanti: è prevista una proposta di innalzamento della soglia dai 5.000 ai 10.000 euro, con l’introduzione di una tassa di bollo di 500 euro per i pagamenti tra 5.001 e 10.000 euro, al fine di bilanciare flessibilità e tracciabilità. Molte segnalazioni si inquadrano poi nel progetto di rifinanziamento del piano Transizione 5.0 e nelle intenzioni del governo di sostenere i processi di digitalizzazione delle imprese.

Queste proposte adesso passano al vaglio delle Camere, ma, come si sa, la coperta quest’anno è corta. Resta da vedere, nei prossimi giorni, quali emendamenti verranno effettivamente finanziati e trasformati in misure operative. In ogni caso, il segnale è forte: la Manovra è al centro delle tensioni politiche, del bilancio dello Stato e delle aspettative economiche del Paese.