Lo schianto a San Donato Milanese in cui hanno perso la vita gli 8 passeggeri
Perché è precipitato l’aereo a Milano, dal pilota che aveva chiesto di rientrare e lo stallo del motore
Continuano le indagini per capire cosa sia successo negli istanti prima che il piccolo aereo precipitasse con la punta all’ingiù domenica 3 ottobre alle porte di Milano, a San Donato Milanese. Otto i passeggeri a bordo, tutti morti, tra cui un bimbo di poco meno di due anni che aveva appena ricevuto il battesimo. Al vaglio le informazioni nella scatola nera. Il Pilatus Pc-12 del magnate Petrescu ha avuto un problema 16 secondi prima di schiantarsi in via 8 ottobre 20001 a San Donato Milanese.
L’aereo è precipitato pochi minuti dopo il decollo. Dalle registrazioni video e dalle comunicazioni intercorse tra il pilota del volo e la sala radar si cerca di fare una prima ricostruzione. Potrebbe essersi trattato di uno “stallo del motore”. Da quanto apprende l”ANSA, a parlare di blocco è stato uno dei tecnici dell’Enav che si occupa del caso, sulla base dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vede il velivolo precipitare ad altissima velocità con il muso a 90 gradi e disintegrarsi sull’edificio. Da quel video, i cui fotogrammi dovranno essere analizzati dalla polizia scientifica, non risulta il motore in fiamme.
Il personale della sala radar si è accorto che, poco dopo la partenza da Linate, tre minuti dopo il decollo, il Pilatus ha cominciato a virare verso destra in modo anomalo invece di procedere verso sud. In concomitanza con questa anomalia è stata registrata una comunicazione dal pilota che ha pronunciato la frase “little deviation”, senza però aver dato alcun allarme in particolare. Pochi minuti dopo, il pilota avrebbe chiesto uno spazio per rientrare verso l’aeroporto. A partire da quel momento, nel giro di 60 secondi la traccia del volo è sparita dal radar perché l’aereo ha iniziato a precipitare in picchiata.
Gli ultimi minuti dopo il decollo
L’aereo del magnate rumeno è decollato da Linate alle 13.04. Era diretto a Olbia, tre minuti dopo l’ultimo contatto con la torre di controllo: “Siete fuori dalla rotta”, osservavano da terra. “Abbiamo fatto manovra a causa del maltempo”, la risposta. Un minuto dopo lo schianto sul tetto di un palazzo dell’Atm a poche centinaia di metri dal capolinea della metropolitana di San Donato alla periferia sud di Milano in via 8 ottobre 2001 angolo via Marigliano. Alla guida dell’aereo, comprato in Svizzera nel 2015, c’era il proprietario, il magnate romeno Dan Petrescu, 67 anni: un imprenditore immobiliare di successo, uno degli uomini più ricchi del Paese, proprietario di ipermercati e gallerie commerciali (Metro e Real) che, come gli altri componenti della sua famiglia, aveva anche cittadinanza tedesca.
Quando il Pilatus è partito pioveva già da ore. Il mezzo ha sorvolato Segrate e l’idroscalo, seguendo la regolare rotta prevista, poi ha effettuato una strana manovra come per tornare indietro. La torre di controllo “lo ha seguito fino a un certo punto e dopo si è registrata qualche anomalia nella traccia radar. Ma da bordo non è partito alcun allarme”, ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che con il pm Giovanna Cavalleri ha fatto un sopralluogo in vista dell’apertura dell’inchiesta per disastro colposo.
La Stampa scrive oggi che un testimone ha raccontato alla polizia: “Ho sentito uno strano rumore, mi sono voltato. Il motore era già in fiamme quando l’aereo è precipitato”. Per questo gli investigatori pensano che l’ipotesi più probabile sia un’avaria del motore. Restano da spiegare però le manovre del pilota. Repubblica segnala che la prima virata a est in direzione Segrate è stata quasi immediata. Così come la seconda virata verso sud, guardando dai finestrini l’Idroscalo. Qui il piper ha puntato verso sud-ovest ed è in questo momento che è avvenuta l’unica breve comunicazione con la torre di controllo. Lo spazio aereo era piuttosto trafficato in quel momento. A Petrescu, proprietario e pilota del velivolo, è stato chiesto il perché di quel cambio di rotta. “Per evitare il maltempo”, la risposta. La stranezza è che nessun SOS in particolare o allarme è stato lanciato dal pilota.
Chi sono le vittime dello schianto dell’aereo a San Donato
Sono due i nuclei familiari coinvolti nell’incidente aereo avvenuto a San Donato Milanese (Milano) con due vittime italiane: Filippo Nascimbene, 33 anni di origini pavesi ma residente a Milano, e il figlio Raphael, nato nel capoluogo lombardo nel 2020. Madre di Raphael e moglie di Nascimbene è Claire Stephanie Caroline Alexandrescou, 34 anni, nata in Francia, sull’aereo così come sua madre Miruna Anca Wanda Lozinschi, romena di 65 anni con cittadinanza francese. L’altra famiglia coinvolta è quella dei Petrescu, con il padre Dan, 68 anni, il figlio Dan Stefan, 30 anni, entrambi con doppia nazionalità romena e tedesca, e la moglie Regina Dorotea Petrescu Balzat, 65 anni. L’ottava vittima è Julien Brossard, 36 anni, amico canadese di Dan Stefan Petrescu.
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