Petrocelli scaricato da Conte e 5 Stelle, anche i senatori grillini lasciano la Commissione Esteri: “Farò ricorso alla Consulta”

Vito Petrocelli è stato scaricato ufficialmente dal Movimento 5 Stelle. Il presidente della Commissione Esteri del Senato, già espulso (almeno a parole) dal partito da Giuseppe Conte dopo il tweet sul 25 Aprile in cui parlava di “liberaZione”, chiaro riferimento al simbolo utilizzato dalle truppe russe nell’invasione dell’Ucraina, è stato ‘abbandonato’ anche dai quattro senatori pentastellati che fanno parte della Commissione.

Alberto Airola, Gianluca Ferrara, Simona Nocerino e Paola Taverna hanno infatti annunciato le dimissioni, in modo tale da consentire alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati di provvedere all’azzeramento della commissione e la decadenza del suo presidente, il filo-russo Petrocelli.

La scelta dei grillini segue quella già annunciata dalle restanti componenti della Commissione, con le dimissioni annunciate dai membri di Partito Democratico, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Fratelli d’Italia.

A sbloccare la situazione sono state le parole e la telefonata di Giuseppe Conte ad Alberto Airola, il senatore che questa mattina aveva pubblicamente evidenziato i suoi dubbi sulle dimissioni e non a caso era l’unico presente assieme allo stesso Petrocelli alla seduta convocata per questa mattina alle 10 dal presidente, disertata invece dagli altri membri.

Sono molto combattuto – aveva spiegato Airola – per la stima che ho verso i miei colleghi e verso Giuseppe Conte. Sono consapevole, al di là delle dichiarazioni di Petrocelli, che un mio gesto potrebbe indebolire la linea politica del Movimento, ma sono in forte difficoltà verso quello che potrebbe costituire – aveva aggiunto il senatore a proposito della possibile destituzione del presidente della commissione Esteri – un gravissimo precedente per il futuro democratico dei lavori parlamentari”.

Dubbi evidentemente sciolti da Conte dopo una telefonata col senatore. Durante la conferenza stampa di presentazione della Scuola di Formazione del M5S l’ex premier ha poi chiarito che “tutti i senatori 5 Stelle si dimetteranno”, anche Airola “che è persona intelligente e seria e di cui mi pregio di essere amico”.

Ma la ‘resistenza’ di Petrocelli non è finita. Il senatore ‘quasi ex grillino’, nonostante la Commissione da lui presieduta nei fatti non esiste più, non molla e soprattutto non ha alcuna intenzione di dimettersi. “Non convocherò più la Commissione, mi rivolgerò alla Corte costituzionale per fare ricorso, ne sto parlando con i miei legali”, ha spiegato il senatore lucano, contrario all’invio di armi in Ucraina e dalle note posizione filo-Putin.

Petrocelli che ha anche risposto per le rime al suo ex leader Conte, commentando le parole del presidente M5S che durante la presentazione della Scuola di Formazione del Movimento aveva sottolineato di avere “dubbi che si sia qualcuno che voglia spingere il Movimento fuori dal governo”. “Conte: ‘Inizio ad avere il dubbio che qualcuno voglia il M5S fuori dal governo’. Sì, la gente!“, è la ‘risposta’ affidata a Twitter di Petrocelli.

Unico a ‘difendere’ Petrocelli resta Emanuele Dessì, ex grillino membro della Commissione Esteri, ora nel Gruppo Misto come membro del Partito Comunista. “Secondo me è giusto e sacrosanto che Petrocelli resti a capo della Commissione Esteri del Senato. Le sue posizioni sono personali, non c’entrano nulla con lo svolgimento delle sue funzioni parlamentari. Unico suo atto ufficiale è stato votare contro l’invio delle armi” in Ucraina, “il resto sono cose comunicate sulle sue pagine social“, ha detto Dessì ospite di ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio1. Dessì ha quindi aggiunto di non essersi dimesso e di non averne alcuna intenzione “per fare un piacere al governo dei peggiori, quello di Draghi

Ora dunque si aspettano le prossime mosse. Con la formalizzazione delle dimissioni vi sarà un passaggio dalla Giunta per il regolamento, quindi la presidente del Senato Casellati procederà ad azzerare la commissione per poi provvedere alla formazione di una nuova senza Petrocelli.