Picchiato dai carabinieri, il titolare del ristorante dove lavora il guineano: “Mai fatto errori, manda i soldi ai genitori e si costruisce casa”

È arrivato sette anni fa in Italia, minorenne con un barcone, attraversando il Mediterraneo. Oggi lavora regolarmente in un ristorante della provincia modenese, come aiuto cuoco dopo essere stato per diverso tempo un lavapiatti. Il guineano, prima picchiato dai carabinieri a Modena e poi arrestato, ha solo 23 anni. E alle sue spalle un percorso fatto nel modo “giusto”, spiega lo stesso titolare del locale in cui lavora ormai da tempo.

Picchiato dai carabinieri, il racconto del ristoratore dove lavora il giovane

Mario Campo è il proprietario del Ristorante Pasticceria Siciliano “Cirisiamo” a Modena. Raggiunto dall’Ansa, ha spiegato la storia del giovane “una persona squisita e dedicata”, e soprattutto il carattere del 23enne fermato dai militari. “Mi chiama ‘papà Mario’, l’ho cresciuto professionalmente. Lavora qui da sei anni. È arrivato col barcone, ha preso la protezione internazionale e attraverso l’assistente sociale è arrivato a lavorare qui, prima come lavapiatti, poi ha fatto carriera ed è cuoco ai secondi” racconta Campo.

Picchiato dai carabinieri, “hanno preso un granchio, qualcuno ne pagherà”

Ieri mattina “è capitato che non aveva i documenti in tasca, ma a casa. E gli hanno detto che lo dovevano arrestare. Non hanno usato la delicatezza di prendere per buono quello che gli dicea, pensavano fosse sospetto ma hanno preso un granchio grosso e qualcuno ne pagherà le conseguenze” aggiunge il titolare del ristorante. “È uno di quelli che ha fatto il percorso giusto: in Guinea sta costruendosi la casa, manda i soldi ai genitori. Non si può fare di tutta l’erba un fascio”.

Picchiato a Modena, l’avvocata del 23enne guineano

In mattinata, l’avvocata del giovane, Barbara Bettelli, ha denunciato quanto avvenuto: “A Modena non si è mai vista una cosa del genere, finora cose così le avevo viste solo nei filmati americani. Si sono accaniti con una violenza non necessaria. Se una persona si oppone a un controllo legittimo va contenuta, non picchiata”.