Più Europa non fa Centro. E intanto Riccardo Magi attacca Italia Viva

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 01-09-2020 Roma Politica Presentazione della mobilitazione nazionale per il No al referendum Nella foto Riccardo Magi Photo Roberto Monaldo / LaPresse 01-09-2020 Rome (Italy) Presentation of the national mobilization for the No to the referendum In the pic Riccardo Magi

In una intervista a Repubblica.it, il segretario di PiùEuropa, Riccardo Magi, parla del Centro. “Non ci interessa il moderatismo, quello è il luogo in cui tutte le istanze politiche si annacquano. Il Centro è il luogo della palude, non delle riforme. Per le Europee siamo pronti ad andare da soli, ma noi non chiudiamo la porta a nessuno, purché sia chiaro che sui diritti, le libertà individuali ed economiche non transigiamo”.

Punta invece sul Centro Italia Viva che, con Matteo Renzi, rivendica l’esigenza di trovare un terreno di dialogo tra culture riformiste, liberali e moderate. “Serve un Centro non per le piccole vicende personalistiche su cui siamo stati costretti negli ultimi mesi ma per l’Europa. In Europa servono persone che hanno esperienza e visione per offrire un’alternativa contro i sovranisti di destra e i populisti di sinistra”, ha detto il leader di Italia Viva.

E sulla prospettiva del Centro puntualizza il capogruppo dei senatori di Azione-Italia Viva, Enrico Borghi: “Il centro riformista cui pensiamo non è né la riedizione del galleggiamento doroteo della Prima Repubblica, né la terza scelta dopo il nazionalismo di destra e il populismo radicale di sinistra. Per questo serve una forza politica che riprenda al tempo stesso il concetto dell’equilibrio e della maturità di governo unita ad un processo riformatore per sbloccare l’Italia dalle secche dove si è infilata. I riformisti dei vari schieramenti sono silenziati e messi sotto scacco. Può durare una situazione simile? Noi pensiamo che nel Paese esista la domanda di una politica diversa”.