Politica: Al Sud la rappresentanza è bassa (e i giovani ne pagano le conseguenze)

I giovani si interrogano spesso se sia giusto assolvere la politica dalle scelte prese in passato. Specialmente nel mezzogiorno. La popolazione della Sicilia, la mia regione, è scesa sotto i 5 milioni di abitanti. Per tanti, in cerca di opportunità lavorative, non è più attrattiva e spesso, a termine di un percorso formativo fuori regione, i giovani scelgono di non tornare.

Più in generale, anche a livello nazionale, il mercato del lavoro non è facilmente accessibile ai giovani. Dallo studio INPS “Paese per vecchi”, emerge che i lavoratori più anziani rimangono arroccati nelle posizioni migliori, impedendo di fatto il turnover generazionale e costringendo i giovani al salto da azienda in azienda per fare carriera. Risulta immediato correlare, alla luce della terza edizione degli stati generali sulla natalità, tale condizione con il calo demografico: creare una famiglia è difficile senza un’adeguata condizione di stabilità e benessere economico.

A mio avviso la causa principale di tale condizione sfavorevole per i giovani è la loro scarsa rappresentanza politica. Parlare di giovani nei programmi elettorali senza prima offrire loro rappresentanza è controproducente, oltre che scorretto.

Analizzando i dati anagrafici degli amministratori a livello locale, in Sicilia perlomeno, emerge un quadro preoccupante. La situazione non è migliore a livello regionale e nazionale: alla Camera dei Deputati, per ovvie ragioni, alle scorse politiche sono stati solamente 4 i giovani under 30 eletti, perché posti in posizioni eleggibili. 4 su 400! A tutto ciò si somma anche che molti giovani si trovano fuori sede durante le tornate elettorali producendo così una distorsione della rappresentanza, a discapito di quella giovanile, in assenza di una norma che possa consentire loro il voto a distanza. Le scuole di formazione politica sono la nota di speranza di cui abbiamo bisogno: tantissimi giovani percorrono chilometri per avere l’opportunità di parteciparvi, aggiornarsi e continuare ad arricchire il dibattito sempre più depauperato da tematiche a loro vicine.