Polizia spara contro rapinatore e colpisce alla testa bimbo di un anno, torna la violenza negli Usa

È la tragica storia di un bambino di un anno che sta combattendo la vita in ospedale a causa di una sparatoria avvenuta a inizio mese. La polizia di Houston, infatti, stava inseguendo un sospettato quando ha fatto fuoco e colpito il piccolo. Il bambino è ancora in ospedale attaccato ad un ventilatore perché non riesce a respirare autonomamente a causa del proiettile della polizia che l’ha colpito nel lato destro del cranio. Nonostante le varie operazioni per esportare il proiettile, sono ancora presenti all’interno della testa del bambino alcuni frammenti.

L’accaduto è successo a inizio mese quando la mamma si è fermata con l’auto per fare benzina e ha visto arrivare verso di lei due auto delle polizia con le sirene accese. Dopo pochi istanti, un uomo armato è salito sull’auto della donna e le ha ordinato di lasciargliela, minacciandola con la pistola. La mamma consapevole che sul sedile posteriore c’era seduto il figlio, non ha lasciato andare subito il rapinatore, cosi la polizia ha iniziato a sparare.

È importante sottolineare, che nella versione depositata dalla polizia di Houston in tribunale, i poliziotti hanno dichiarato che nel momento della sparatoria la donna non era in macchina e non sapevano che ci fosse un bambino all’interno della vettura.

Il sospettato 30enne era accusato di due rapine aggravate ed era in fuga. Durante l’inseguimento si è schiantato e ciò lo ha spinto a rubare l’auto con a bordo il piccolo. Nella sparatoria anche il rapinatore è stato colpito ed ucciso proprio davanti al piccolo di un anno.

In una dichiarazione il capo della polizia di Houston Art Acevedo ha detto: “Temendo per la sicurezza della madre, uno dei nostri ufficiali ha scaricato la sua arma di servizio, colpendo fatalmente il sospettato. Purtroppo, anche il piccolo è stato colpito. Gli ufficiali sul posto hanno immediatamente prestato i primi soccorsi al bambino“.

L’avvocato della donna, Ben Crump ha sottolineato: “Perché avrebbero dovuto sparare non sapendo chi c’era in macchina? Potevano esserci bambini, potevano esserci altri in macchina, ma hanno sparato. Purtroppo e tragicamente il piccolo vivrà il resto della sua vita con le conseguenze della loro decisione di sparare nell’auto di sua madre anche se sapevano che lei era lì“. Un altro avvocato che rappresenta sempre la donna, Antonio Romanucci, ha dichiarato che: “L’obiettività è che ci sono persone innocenti sulla linea di tiro e sappiamo che non si spara a meno che non si sappia qual è il proprio obiettivo“.
L’agente che ha sparato il colpo che ha colpito la testa del bambino è un veterano da 15 anni del Huston Police Department, profondamente preoccupato per il bambino e sua madre è stato incaricato di svolgere compiti amministrativi durante tutto il periodo delle indagini che ancora non si è concluso.