Porti: Filt-Cgil-Uiltrasporti, sterile dibattito su presidente portualità campana torni al centro del sistema produttivo

“La discussione di questi giorni che si e’ creata intorno alla prossima nomina del presidente dell’ADSP del Mar Tirreno Centrale si riduce ancora una volta a distanza di anni ad uno sterile dibattito tra chi e’ a favore e tra chi e’ contro alla riconferma del presidente uscente. Ad alimentare questo coro adesso si e’ aggiunta anche la Fit Cisl Campania con un comunicato contraddittorio, nel quale, tra le altre cose, si confonde il Piano dell’Organico del Lavoro Portuale con il Collocamento della Gente di Mare mescolando sbadatamente le competenze dell’ADSP con quelle della Capitaneria di Porto”. E’ quanto affermano, in una nota, i segretari generali della Filt Cgil e della Uiltrasporti, Amedeo D’Alessio ed Antonio Aiello. “Ridurre in questi termini la discussione – secondo D’Alessio e Aiello – non solo e’ fuorviante ma distoglie l’attenzione da quella che e’ la vera questione di merito ovvero il ruolo che la portualita’ campana deve assumere nel sistema paese in grado di riportarla al centro del mediterraneo e dunque svilupparne tutta la sua capacita’ attrattiva. E’ questa la battaglia di merito condotta in questi anni dal sindacato in ogni sede deputata. Mistificare i fatti, litigare sui nomi e giocare allo scarica barile non servira’ a tutelare il lavoro portuale soprattutto in un contesto ancora arretrato in cui alcune imprese hanno come modus operandi lo schiacciamento dei diritti e della dignita’ dei lavoratori che il Sindacato, invece, e’ chiamato a difendere in maniera unitaria, a maggior ragione in un momento di grave crisi come quello che stiamo vivendo”. “Il nostro sistema portuale – aggiungono i due sindacalisti – deve diventare piu’ competitivo proprio con la salvaguardia dell’attuale complesso regolatorio, a partire dalla piena applicazione della Legge 84/94 e del CCNL Porti, attraverso, pertanto, la valorizzazione del fattore lavoro da rendere sempre piu’ specializzato e qualificato, con appositi piani operativi di intervento sul lavoro per formare, riqualificare, riconvertire e ricollocare i lavoratori portuali. Per raggiungere questo e per favorire la realizzazione di un sistema logistico portuale, le istituzioni, i sindacati e le imprese, nell’ambito dei rispettivi ruoli e funzioni, sono chiamati a porre al centro della discussione la creazione e il mantenimento di lavoro sicuro in tutti e tre gli scali campani.