Prescrizione e giustizia show sono “una boiata pazzesca”: due magistrati contro il partito dei Pm

Poi però c’è l’altra faccia della medaglia. La riflessione numero due: come è possibile che queste preoccupazioni così forti da parte dei vertici della magistratura non abbiano nei giorni scorsi trovato nessuna espressione, a nessun livello, nel corpo grande e vasto della stessa magistratura? Come si può immaginare che la magistratura italiana abbia dei vertici molto illuminati, ma poi si raccolga tutta compatta, senza dissensi, senza fiati di critica, attorno al partito dei Pm, che è controllato in modo quasi militare dalle correnti, dai loro equilibri, e dal carisma di magistrati come Gratteri, o Davigo, o dai vertici dell’Anm, o anche da personaggi esterni, ma molto potenti, come per esempio il ministro Bonafede o il capo dei 5Stelle e cioè Marco Travaglio? Non è una domanda “politologica”. È politica. Riguarda i rapporti di forza tra i sostenitori dello Stato di diritto e il partito dei populisti e dei Pm. È paradossale che il governo - guidato dai 5 Stelle - imponga al Parlamento la fine della prescrizione e la proclamazione del processo eterno (e del diritto dei magistrati di dominare gli imputati senza limiti di tempo) per fare piacere ai magistrati, e che poi, alla prima cerimonia ufficiale, i vertici della magistratura spieghino che quella riforma è una vera e propria stupidaggine che creerà danni seri alla giustizia e limiterà i diritti costituzionali degli imputati. C’è qualcosa che non funziona, no? Scusate se lo dico in modo così brutale: secondo me quello che non funziona è la negazione di un fatto innegabilmente avvenuto in questi anni: un settore eversivo e autoritario della magistratura, di ispirazione fortissimamente reazionaria e giustizialista, è riuscito a creare una struttura politica - parallela ma al tempo stessa interna al Parlamento e alla stessa magistratura - capace di esprimere un potere formidabile, di condizionare i partiti, le leggi, le norme, le politiche, e anche le reti di potere nell’Ordine giudiziario. È una struttura vera e propria, che naturalmente passa dentro l’Anm e i partiti politici, si esprime attraverso i gruppi parlamentari dei 5 Stelle, trova una forza immensa nelle ampie capacità di controllo sulla stampa e sulla Tv, controllo che avviene attraverso lo strumento intimidatorio del Fatto Quotidiano ma che va molto oltre Il Fatto Quotidiano, e che comunque non trova nessun ostacolo serio, tranne alcuni piccoli quotidiani ( noi, il Foglio, Il Dubbio e quasi nient’altro) e qualche piccola stazione radio (Radio Radicale e basta). Sapete quando si parla, a vanvera, di P2, di P3, di P4 eccetera eccetera? Stupidaggini. Qui invece siamo effettivamente di fronte a una vera e propria struttura parallela e potentissima, in grado di condizionare e sottomettere il potere legittimo della democrazia.