Prigozhin è morto davvero? La misteriosa rivolta, la vendetta di Putin e il futuro della Wagner

Un aereo viene abbattuto nei cieli della regione di Tver, in Russia. Secondo le prime informazioni un jet di proprietà di Evgheni Prigozhin, leader del gruppo di mercenari russi Wagner. Poi altre informazioni. A bordo dell’aereo c’erano dieci persone, e nessuno sarebbe sopravvissuto allo schianto. Le voci che circolano attraverso i social parlano della possibilità che lo stesso Prigozhin fosse all’interno del jet. Poi la conferma dai media russi, e in particolare dall’agenzia Tass: tra gli uomini che erano a bordo del mezzo con codice di registrazione RA-02795 c’era anche lo “chef di Putin”. Insieme a lui anche il numero due Dmitri Utkin.

A confermare la presenza dei due vertici della Wagner è stata la stessa Agenzia per l’aviazione civile russa, che aveva la lista delle persone a bordo del jet. “È stata avviata un’indagine sullo schianto dell’aereo Embraer, avvenuto questa sera nella regione di Tver” riferiscono sui media di Mosca. E secondo alcuni canali vicino ai mercenari il jet privato sarebbe stato abbattuto dalla contraerea russa. La notizia della morte di Prigozhin può rappresentare, se confermata in via definitiva, uno spartiacque nel sistema politico-militare russo. Il capo della Wagner è (era) un uomo diventato negli anni il leader di una milizia che si è trasformata nella legione “straniera” di Vladimir Putin. Impegnata dall’Africa alla Siria fino al fronte del Donbass in Ucraina, sia nella prima guerra che durante l’invasione iniziata a febbraio 2022.

Nel tempo, l’uomo ha assunto un ruolo di primo piano, al punto da diventare scomodo allo stesso Putin. Per la ferocia dei suoi mercenari, le accuse di crimini di guerra e per il potere che aveva iniziato a chiedere rispetto alle gerarchie della Difesa russa, quello che è diventato noto come lo “chef di Putin” si è fatto largo fino a trasformarsi in un rivale dello stesso capo della Cremlino. Mentre le accuse sulla conduzione della guerra, con il ministro della Difesa Sergei Shoigu obiettivo delle sue dichiarazioni di fuoco insieme al capo di Stato maggiore Valerij Gerasimov, si sono fatte sempre più potenti e difficili da assecondare. Infine, la misteriosa rivolta che ha visto gli uomini della Wagner prima occupare alcune aree di Rostov sul Don per poi provare una strana quanto velleitaria marcia verso Mosca.

Una scelta che ha cambiato tutto. Da quel momento, un’ombra di arresti, sostituzioni di vertici militari vicini a Prigozhin e di strani movimenti della Wagner ha iniziato a coprire tutta la Federazione Russa e i vari angoli dell’impero dello chef, dalla Bielorussia al Sahel. Prigozhin era apparso di recente in un video proprio dall’Africa, in cui parlava di come rendere grande la Russia. Poi lo schianto di ieri sera. Un episodio su cui da subito si accendono le domande di tutto il mondo: Prigozhin è morto davvero? Chi ne ha ordinato l’uccisione? Che fine farà la Wagner? Interrogativi che non fanno che aumentare quella fitta nebbia di guerra che pervade Mosca e il sistema putiniano.