Caro Direttore,
da voi interpellato, il Rettore di Pisa Riccardo Zucchi non nega – e come potrebbe? – che il campus dell’Università di Gerusalemme sul Monte Scopus è sempre stato in territorio israeliano. Ma tiene a precisare che “quell’insediamento [sic] … è stato esteso con la costruzione di nuovi edifici … in un territorio che non faceva parte di Israele”. E aggiunge di sentirsi “disturbato” dall’accusa di ignoranza, concludendo: “Noi conosciamo benissimo la situazione”.
La conosciamo anche noi: sulle pendici nord-orientali del Monte Scopus, là dove il sobborgo arabo palestinese di Al-Issawiya si è esteso al di qua della Linea Verde con la costruzione di edifici in gran parte abusivi su terreni per lo più ebraici, si trovano anche alcuni edifici adibiti a residenza per studenti, uno dei quali sporge in parte al di là della Linea Verde.
Dobbiamo dedurre che un dormitorio per studenti che in parte sconfina al di là della ex Linea Verde è il “crimine” internazionale accampato dall’Università di Pisa per giustificare l’interruzione dei rapporti con l’Università di Gerusalemme. Non ce ne voglia il Rettore, ma preferivamo credere che si trattasse di semplice ignoranza.
