Quirinale, Salvini ha il boccino ma Renzi è Annibale

Siamo nel buio di una lunga notte eppure alzi la testa e ti sorprende un cielo cobalto, quello delle grandi occasioni. Tutti pronti, con il naso all’insù, a scrutare l’ignoto, neanche fossero oracoli. La quarta votazione si avvicina ed è tutto un mulinare di incontri, telefonate, capannelli. Se non c’è un candidato bipartisan, per la prima volta uno vale uno davvero, sono in pochi a vantare compattezza nei gruppi, la ‘quarta’ sarà un omaggio al peone, un bomba liberi tutti, altroché i 101 di Prodi, l’applicazione secca dell’art. 67 della Costituzione: ogni membro del parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Appunto: senza vincolo di mandato. Proprio quanto successo nella giornata di ieri.

Il viaggio verso la ‘quarta’ è un labirinto, la navigazione tra scogli di un vascello fantasma. Vincerà chi saprà aggiogare alla strategia la tattica più raffinata. Devo dirlo: Salvini ha in mano il boccino ma Annibale è Renzi. Conosce a menadito i valichi alpini e in campo aperto è l’avversario peggiore. Dalla ‘quarta’ farà parlare di se’. Chi impollina scranno su scranno è Brunetta. Abile, concavo e convesso, atemporale. Se orbiti nel Transatlantico spiccano l’abito bianco di Valentina Aprea, l’eleganza della Boschi, il completo blu inappuntabile di Di Maio, perennemente abbottonato. C’è di più. Nike bluette di Calderoli, l’unico in jeans, scarseggiano i doppiopetto, prevalenza di tacchi misura 6/11, Sgarbi in collo alto bordò, Tabacci onnipresente, Santanché stile Diana cacciatrice. Siccome il transatlantico è un frigo, gli incontri si tengono tra l’aula e il giardino. Gli ufficiali di collegamento seduti nell’emiciclo, le fanterie al calore dei funghi. Le voci corrono e muoiono presto. La verità non ha fretta. Aspetta la notte. Previsione: sorprese.