Ormai l’hanno capito tutti, la Special Rapporteur Onu per Gaza è sempre più clamorosamente inadeguata nel suo ruolo, dopo aver parlato di monito per i giornalisti dopo il gravissimo raid a La Stampa.
Carlo Calenda dice che «Si avvicina il momento in cui la sinistra si troverà in imbarazzo per averla sostenuta». Lo pensano anche Setteottobre e Italia-Israele. “Francesca Albanese ha superato ogni limite di decenza. La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori Palestinesi, criticando in modo ambiguo la violenza messa in atto, ha di fatto minacciato i giornalisti definendo l’assalto un “monito” alla libera stampa. Per questo la Federazione delle Associazioni Italia-Israele ha promosso l’iniziativa di lanciare una raccolta di firme per chiedere ai Comuni che l’abbiano concessa la revoca della cittadinanza onoraria attribuita a Francesca Albanese”.
All’iniziativa ha aderito anche l’Associazione Setteottobre. “È un passo necessario – sottolineano Giuseppe Crimaldi, presidente della Federazione e Stefano Parisi, presidente di Setteottobre – per dimostrare che l’Italia non tollera chi mette in discussione la libertà di stampa e il diritto all’informazione veritiera”. Il Consiglio Comunale di Bologna ieri ha votato l’ammissibilità, ma non l’urgenza, dell’ordine del giorno presentato dalle opposizioni per revocarle la cittadinanza onoraria.
Sulla vicenda Askatasuna e sull’incursione nella sede de La Stampa, la deputata Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, attacca il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e richiama il ruolo del Comune nelle procedure di sgombero. Montaruli definisce l’atto subito dal quotidiano “vigliacco e violento” e chiede una condanna netta degli estremismi. «La libertà di stampa va tutelata e l’atto subito dal quotidiano torinese è vigliacco e violento. Negli ultimi anni abbiamo assistito a diversi episodi di violenza, sempre da quelle frange, nel silenzio dei partiti alla nostra opposizione. Oggi l’Italia paga quella mancata presa di distanza: l’assenza di stigma e di provvedimenti di isolamento porta tutti a sentirsi legittimati agli atti più violenti», chiosa Montaruli.
