Ha appena 20 anni Danilo Valeri. È lui il giovane sequestrato nella notte tra giovedì e venerdì all’interno di un noto locale della movida romana, in zona Ponte Milvio.
In 6 o 7 persone sarebbero entrare nel Moku, ristorante giapponese in viale di Tor di Quinto, dove Valerio aveva appena finito di cenare con alcuni amici che hanno assistito al rapimento.
Il ragazzo sarebbe stato quindi afferrato di peso e costretto a salire in una vettura che si è dileguata ad alta velocità. Nella zona in cui è avvenuto il rapimento non c’erano, secondo Repubblica, pattuglie in strada in grado di fermare o di intervenire sull’accaduto: a terra, quando sono intervenuti i militari, sono state trovate macchie di sangue, non si esclude della vittima del rapimento.
Danilo era con degli amici all’interno del locale quando “un ragazzo di colore – questa la versione rilasciata all’agenzia LaPresse dal pr del locale – è andato a prenderlo e lo ha fatto uscire fuori dal locale. Poi è stato fatto salire in macchina. E si sono anche abbracciati“.
Nel momento in cui Valeri è stato fatto entrare in macchina “con le maniere forti” tanti i ragazzi che sostavano nello spiazzo fuori al locale, che stava chiudendo. Una testimone racconta infatti a LaPresse di aver sentito delle urla e di aver visto un gruppo di ragazzi, probabilmente gli amici di Valeri, “inveire contro una macchina mentre scappava via“.
Un cognome pesante quello di Danilo. Il padre Maurizio, detto “il sorcio” è stato coinvolto in passato in indagini sullo spaccio di droga e considerato organizzatore di due “piazze” storiche. Forse dietro il rapimento del figlio c’è un regolamento di conti con clan rivali, in particolare i Marando.
Padre che ora gestisce un autolavaggio in zona San Basilio e che nel maggio scorso fu gambizzato nell’ambito di un regolamento di conti proprio col clan rivale dei Marando, legato a vicende di droga e racket delle occupazioni delle case popolari.
Anche per questo il fascicolo sul rapimento di Danilo Valeri è stato affidato ai magistrati dell’Antimafia. La polizia, che ha sentito diversi testimoni e familiari del 20enne, sta ricostruendo quanto avvenuto all’esterno del locale di Ponte Milvio analizzando anche le telecamere presenti nella zona con l’obiettivo di individuare l’auto su cui è stato fatto salire il giovane.
Sul grave episodio è intervenuto nel corso di una conferenza stampa al Campidoglio anche il sindaco della capitale, Roberto Gualtieri: “Stiamo cercando di capire l’esatta dinamica di questo episodio che pare molto grave. Siamo in contatto con le forze dell’ordine per capire che cosa è successo e le indagini che sono in corso”, ha detto il sindaco.
