Alcuni cambiano partito per amore dei propri principi; altri cambiano i propri principi per amore del partito. Il pendolo churchilliano calza a meraviglia al piddino Matteo Ricci in corsa per il campo largo come Governatore nelle Marche. Proprio lui, l’ex sindaco di Pesaro oggi europarlamentare, che si era speso a favore del progetto di termovalorizzatore di Roma sostenuto dal suo collega di partito e primo cittadino di Roma, oggi, per compiacere il diktat del M5S, evoca la dissociazione molecolare come nuova tecnologia in arrivo in alternativa al trattamento termico dei rifiuti.
Sulla “nuova tecnologia in arrivo” ci sarebbe da discutere considerando che è stata sviluppata oltre 30 anni fa negli Usa; oltre al fatto che questo procedimento, una combinazione di pirolisi e gassificazione, non ha mai trovato applicazione su scala industriale ed è risultata fin troppo selettiva nel “menù” di materiali da trattare. Tornando al termovalorizzatore di Santa Palomba finalmente si è saputo che aprirà entro marzo 2026. Dopo alcune uscite sulla stampa agostana, le quali come lampi d’estate rilanciavano illazioni sulle tempistiche del progetto, siamo riusciti a ricostruire – attraverso fonti ufficiali – il cronoprogramma delle prossime fasi realizzative dell’impianto per il trattamento di 600 mila tonnellate di rifiuti di Roma.
È in corso, sotto la regia della Struttura commissariale e secondo le regolari procedure di legge, il provvedimento autorizzatorio unico regionale. Si presume che, in virtù di un coordinamento unico la procedura amministrativa si concluda positivamente entro l’anno. Per poter avviare appunto il cantiere entro il primo trimestre dell’anno prossimo. I lavori più il periodo di collaudo si concluderanno in 32 mesi come sempre annunciato.
Questo ci porta all’inizio del 2029 per il passaggio alla piena funzionalità e utilizzo del termovalorizzatore.
Nel frattempo, dal 1° settembre, sono state avviate le attività preliminari di preparazione del sito: dalle indagini archeologiche alla rimozione di abusi preesistenti, ecc. Il Comitato Termovalorizzatore Roma Daje, associazione civica temporanea che dà voce ai cittadini favorevoli all’impianto, ha espresso il proprio apprezzamento sulla trasparenza di comunicazione della Giunta, seppur con il rammarico che, per oltre un mese, l’informativa sul progetto sia rimasta ostaggio di approssimative ricostruzioni giornalistiche.
“Come cittadini, pur nell’insofferenza di dover sopportare per almeno altri due anni le spedizioni dei nostri rifiuti negli inceneritori fuori regione e all’estero scorgiamo una lucina in fondo al tunnel. Per una città nella quale da 20 anni, le amministrazioni di qualsiasi colore politico, hanno intrattenuto con la gestione dei rifiuti un rapporto isterico illudendosi di risolvere lo smaltimento nel differimento, questo è un notevole passo avanti”, scrivono nell’ultima newsletter del comitato.
