Regionali Veneto, Alberto Stefani e il nuovo ciclo della Lega. Il giovane verde, ma non acerbo

Il giovane è verde, ma non acerbo. Il giallo è invece la questione del veto all’inserimento del nome di Zaia nel simbolo della Lega per le prossime elezioni regionali in Veneto, ancora da risolvere. Tra la minaccia del presidente uscente (“Se sono un problema, vedrò di renderlo reale il problema”) che non scioglie le riserve sul suo futuro, e la smentita di FdI su un ruolo decisionale in questione, la vera novità sulle schede il 23-24 novembre sarà il nome di Alberto Stefani. È con lui che il centrodestra proverà a unirsi per dimenticare le delusioni elettorali.

“L’Enfant prodige”, “il delfino di Salvini”. Soprannomi che si sprecano quando sei nato nel 1992 e la maggioranza del Paese vuole darti in mano la Regione più a destra di tutte. Se eletto, Stefani sarà il più giovane governatore in carica: originario del padovano, leghista da quando aveva 14 anni. “Mi affascinavano le idee federaliste”. Ha iniziato a fare politica e diventando consigliere di minoranza a Borgoricco (da originario del Padovano) a soli 22 anni. La famiglia di centrodestra ma il nonno paterno comunista, operaio della Breda (particolare mai nascosto ma che ha fatto fatica ad attecchire). Più tardi la laurea in giurisprudenza, e poi il salto nella politica dei grandi. Dal 2018 (26 anni) è deputato. Il più giovane mai eletto tra le file della Lega, l’anno dopo il ritorno a Borgoricco da profeta: viene eletto sindaco scegliendo di non percepire l’indennità di ruolo.

È solo l’inizio dei tanti incarichi: nel 2023 è diventato segretario regionale della Liga Veneta, poi nominato presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. “Partirò dalle persone e dai loro bisogni”, racconta oggi a “Tempi”, in attesa del via ad una campagna elettorale in cui ricorderà le sua attività a favore degli anziani dei diritti dei caregiver, della lotta al disagio giovanile e della violenza su donne e minori.

Proprio domani si aprirà la sua campagna elettorale: alle 20 il primo discorso di Stefani al Gran Teatro Geox di Padova. L’inizio di un nuovo ciclo. Poi, in settimana, la decisione di Zaia. Capolista della Lega o lista civica in appoggio a Stefani fuori dal Carroccio? Scenari aperti ma un’unica priorità: “Alberto ha bisogno del sostegno di tutti”.