Ritratto di Giuseppe Conte, premier affetto da eiaculazione precoce del cervello

Purtroppo nella sciarada del Quirinale che costituisce il corona virus settennale italiano, una gaffe del genere è atroce e Peter Seller al suo posto avrebbe detto «Non ho con me le cesoie adatte». Prendiamolo nella sua recente conferenza stampa in cui, avendo accanto il ministro Gualtieri, annuncia la chiusura di scuole e università. Il governo ha ragione a fare l’unica cosa che si può fare per non provocare il contagio e poi la morte di centinaia di migliaia di persone perché sa che secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità il contagio potrebbe arrivare al sessanta per cento e dunque - dovendo procedere alla cieca - l’unica cosa da fare è distanziare gli esseri umani fra loro affinché le loro salive non vengano sparate a cerbottana nelle gole altrui. Ma quando una giornalista gli chiede perché l’abbia fatto, il nostro Giardiniere risponde con un pezzo di letteratura pesante: «Ieri sera ci siamo riuniti per avere un aggiornamento a tutto tondo perché credo che come prima cosa tutti i componenti del governo, che sono adesso alla guida del Paese, debbano essere periodicamente aggiornati su quello che è l’andamento della curva e delle criticità con cui l’emergenza ci sta sfidando e dopo alcune ore di confronto, poi nella parte finale, ci siamo dedicati poi al tema delle scuole e l’abbiamo sviscerato già nel corso dell’incontro e in modo molto trasparente, lo ridico, è maturato l’indirizzo della chiusura delle scuole che non è una scelta facile, è una scelta complessa: e questo governo ha assunto questa scelta con piena responsabilità e anche consapevolezza delle difficoltà perché chiudere le scuole significa anche creare dei disagi, può avere impatto sulle imprese e i luoghi di lavoro e dà un segnale se volete all’estero perché è chiaro che chiudere le scuole in Italia significa acclarare quello che è sotto gli occhi di tutti. Per completare la nostra decisone abbiamo chiesto la cortesia al professor Brusatello di farci arrivare un parere che poi ci è arrivato e da ieri tanti esperti e scienziati e altri hanno dichiarato tutti che sono misure che possono avere un impatto positivo perché anche in questo momento anche gli scienziati non hanno evidenze scientifiche su un virus le cui loro hanno difficolta, ma in ogni caso quando dico che ci basiamo su valutazioni tecnico scientifiche non dico che noi seguiamo alla lettera ma noi abbiamo una nostra responsabilità, noi valutiamo a tutto tondo e dall’indicazione sanitaria sociale anche culturale per garantire verità e trasparenza e ieri è stata una anticipazione che è filtrata ha dato per scontata una decisione finale che non era stata ancora presa…». Parole emesse come radiazioni ridondanti per la smania di voler tutto spiegare, giustificare, puntualizzare, chiarire, contestare, replicare, quando l’arte del giardiniere è fatta di materiale sintetico. E che quando è tempo di siccità bisogna augurarsi la pioggia. Ma se la pioggia è eccessiva, dobbiamo augurarci che ceda il passo al sole. Ecco, roba così, un po’ più terra terra, mai oltre il giardino di casa.