Tra le alternative al Campidoglio, per chi sceglie di celebrare un rito civile nella Capitale, c’è la Chiesa sconsacrata di Santa Maria in Tempulo, nei pressi delle terme di Caracalla. Una cerimonia dal costo di 150 euro per i residenti a Roma, ma che per gli altri può lievitare fino a 1.400 euro. Più una mancia.
La storia arriva dal racconto di un fresco sposo a Repubblica. “Dopo la cerimonia, un individuo che sembrava essere un dipendente comunale mi ha fatto una domanda imbarazzante – racconta -, chiedendomi una mancetta in riconoscenza dei favori durante il matrimonio”.
Stando al racconto di Gianluca F., questo il nome dell’uomo, il dipendente comunale durante la giornata, aveva svolto semplici compiti quali aprire e chiudere le porte e gestire l’ingresso e l’uscita degli ospiti. Episodi che avrebbero meritato una commissione extra, prontamente rifiutata dallo sposo: “Stavo per mettere mano al portafogli – confessa – ero concentrato su tutt’altro in un giorno così importante. Poi ho pensato che a chiedere dei soldi in più era un dipendente comunale. Che figura fa l’amministrazione, non solo con i romani, ma anche con chi viene a sposarsi in città da fuori, tra l’altro pagando una bella cifra?”.
Interrogativi già recepiti dal Comune, che spiega che farà partire i dovuti controlli per accertare la vicenda. E arrotondare lo stipendio potrebbe essere più complicato.
