La canapa è, infatti, utilizzata da sempre per i tessuti e ora - sempre più e lecitamente - per un'infinità di prodotti, dalla bioedilizia alla creazione di nuovi materiali, fino all'utilizzo in cucina. Tutto questo sfruttando soltanto le sue fibre. Dalle proprietà fitoterapiche della canapa si ricavano, poi, prodotti che si basano sul cannabidiolo, un principio che ha proprietà rilassanti, anticonvulsivanti, antidistoniche, antiossidanti, antinfiammatorie. «E quindi? Dov'è il problema?», si chiederà qualcuno. Semplice: non c'è! A corto di argomenti e con una fame quotidiana di propaganda, la destra solleva periodicamente il polverone sulla canapa prendendo a pretesto lo 0,5%: cioè quella percentuale legale di Thc (tetraidrocannabinolo, il principio psicoattivo) che non deve essere superata nella canapa industriale. Un limite fissato per legge, che tutela i produttori e i consumatori con prodotti sicuramente privi di effetti stupefacenti. Tanto per capire di cosa stiamo parlando: la cannabis terapeutica, prodotta in maniera controllata dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico dell'Esercito di Firenze, ha un contenuto di Thc compreso tra il 13 e il 20%. La marijuana illegale ha concentrazioni di thc che raggiungono anche il 30%. La canapa industriale, come detto, non può andare oltre lo 0,5%. Ripeto: 0,5%. Solo questo basterebbe a dimostrare quanto sia ridicolo e antiscientifico parlare, quindi, di "droga libera" e delle mille altre trovate propagandistiche volte - questo sì - a drogare un tema che ha, invece, a che fare soltanto con parole come agricoltura, impresa, innovazione, occupazione e lavoro giovanile. Continuerò con il Pd e con le varie sensibilità che ho trovato anche nel M5S - a iniziare dal senatore Mantero che ha presentato l'emendamento alla manovra, da me convintamente sottoscritto, poi falcidiato dalla presidente Casellati - a combattere perché nel nostro Paese possano continuare a crescere un'agricoltura avanzata e il relativo indotto. Un'agricoltura sostenibile che porti nuova ricchezza e lavoro nelle nostre campagne. Un'agricoltura che riavvicini i giovani alla natura rendendola anche fonte di reddito.
Salvini o è ignorante o in mala fede, sulla canapa solo fake news
