San Gennaro c’è, miracolo nel Duomo di Napoli a porte chiuse

San Gennaro c’è, il sangue si scioglie. Il Santo Patrono di Napoli non delude i fedeli e alle 19.04 ha ripetuto il miracolo in un Duomo per la prima volta a porte chiuse per l’emergenza coronavirus.

L’annuncio è stato dato dall’Arcivescovo di Napoli Cardinale Crescenzio Sepe. Presenti insieme al cardinale Sepe il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, in qualità di presidente della Deputazione di San Gennaro, Riccardo Imperiali di Francavilla, membro della Deputazione, e monsignor Vincenzo De Gregorio, abate della Cappella di San Gennaro.

L’annuncio è stato salutato dal tradizionale sventolio del fazzoletto bianco da parte del membro della Deputazione di San Gennaro dall’altare del Duomo. “Anche in questo tempo di coronavirus il Signore tramite l’intercessione di San Gennaro ha sciolto il sangue”, ha detto il cardinale Sepe.

“Da secoli ci protegge, ci conforta nei momenti più difficili e bui della storia. Mai come stavolta – c’è scritto sulla pagina Fb della Cappella di San Gennaro – la città aspetta questo momento. Stavolta più che mai spera che il sangue si sciolga”. Da sempre lo scioglimento del sangue di San Gennaro è strettamente sentito come legato al destino della città.

I PRECEDENTI NEFASTI – Quella del sabato prima della domenica di maggio è una delle tre occasioni annuali (le altre sono il 19 settembre e il 16 dicembre) in cui San Gennaro rinnova il suo legame con Napoli e il suo miracolo. Quando il sangue non si è sciolto nel settembre del 1939 è scoppiata la seconda guerra mondiale, mentre nel 1943 è stata la volta dell’occupazione nazista. Nel 1973 c’è stata poi l’epidemia di colera mentre nel 1980 il drammatico terremoto in Irpinia.