Il collettivo ambientalista Les Soulèvements de la Terre, “La rivolta della terra”, accusata di essere un’organizzazione eco-terroristica, è stato sciolto oggi a Parigi con una decisione del Consiglio dei Ministri: l’annuncio è del ministro dell’Interno Gérald Darmanin.
Les Soulèvements de la Terre è un collettivo ecologista francese fondato nel gennaio 2021 che si oppone all’accaparramento delle terre ed all’agroindustria e combatte alcuni progetti di sviluppo, in particolare i mega-bacini idrici, le autostrade o il progetto della linea ad alta velocità Torino-Lione. Ha condotto azioni di disobbedienza civile e di sabotaggio di infrastrutture industriali che considerava inquinanti. Tra gennaio 2021 e marzo 2023, una ventina di azioni sono organizzate dal movimento. Nel dicembre 2022, ad esempio, un centinaio di attivisti mascherati e vestiti con tute bianche sono entrati nella fabbrica del cementificio Lafarge a Bouc-Bel-Air, nelle Bouches-du-Rhône: l’azione è durata meno di un’ora ma i danni sono stati stimati in 4 milioni di euro. Nel giugno 2023, durante una marcia itinerante nella regione Loira Atlantica per denunciare l’uso intensivo della sabbia nelle colture e l’orticoltura industriale, sono stati vandalizzati 3.600 metri quadrati di appezzamenti di terreni sperimentali, su cui, da anni, ingegneri impegnati su temi ambientali conducevano sperimentazioni.
A seguito di una manifestazione a Sainte-Soline, nella regione della Nuova Aquitania del 25 marzo 2023, dove vi furono numerosi feriti sia tra i manifestanti che tra le forze dell’ordine, il governo aveva espresso il desiderio di sciogliere il collettivo, accusati di numerosi reati penali tra cui sabotaggio, modalità operative violente e provocazioni alla violenza. Da questa vicenda è nata la decisione di sciogliere il collettivo, che è arrivata oggi.
