Il clima tossico sulla questione palestinese non risparmia neanche le aule delle scuole medie. L’ultima denuncia arriva da Angelo Vaccarezza, consigliere regionale di Forza Italia in Liguria, che testimonia lo stato d’animo terrorizzato di una bambina ebrea di 11 anni. Mentre in classe si svolge una lezione sul genocidio e sulla condotta dei militari israeliani a Gaza, l’insegnante invita gli alunni a scrivere su un foglietto il nome di un bimbo ucciso a Gaza e a conservarlo nell’astuccio come monito. La piccola alza la mano: “Scusi, maestra, ma lei lo sa cosa è successo il 7 ottobre? Conosce la storia dei bambini uccisi, molto spesso davanti ai genitori immobilizzati e incapaci di reagire e difendersi?”. La docente risponde in maniera sbrigativa: certo, ma quella è un’altra storia e bisogna parlare del genocidio in corso a Gaza.
“Cosa succede se scopre che sono ebrea?”
Al suo ritorno a casa, la ragazzina ha confessato ai propri genitori di essere spaventata: “Mamma, io ho paura. Cosa succede se la maestra scopre che sono ebrea?”. Agghiacciante. Il consigliere Vaccarezza si sfoga contro chi vomita odio generalizzato sui social e in strada, spalancando le porte alla stessa aria che si respirava nel 1938: “Avete fatto partire dal basso le leggi razziali, avete creato ciò che durante il regime non c’era stato: il regime impose le leggi razziali e molti italiani si ribellarono perché sapevano che erano ingiuste. Oggi siete riusciti a convincere tanta gente, state lavando il cervello a tante persone, pensando che odiare gli ebrei sia giusto. Questo è l’antisemitismo latente che ogni tanto esce durante la storia. Noi non vi permetteremo di tornare al 1938, noi resisteremo a questa ondata d’odio e spiegheremo ai nostri figli che quella insegnante è una pessima insegnante”.
