Per questo è così di casa oggi su Twitter e sui media di pronto intervento; congiunge in un’unica marmellata livelli logici differenti e clichés di diversa origine, andando incontro talvolta a cortocircuiti e buffi incidenti di percorso: vedi la frettolosa retromarcia di Salvini sulla Nutella dopo essersi accorto, col suo staff, che l’orgoglio patriottardo del “prima i prodotti italiani” era andato a impattare contro un mito più forte: di piacere morbido, lecito, indiscutibile e familiare. Semplificare i problemi complicati per raccontarli alle masse è lecito, ma le masse non meritano che dietro ogni semplificazione si nasconda un’idea già fritta e rifritta, o una banalità, o una poeticità melensa. «Tutta l’Africa in Italia non ci sta»; «in questo gommone (di migranti) sono contenute le speranze dell’Europa». Due frasi entrambe retoriche, una in un senso e una nell’altro, che trascurano le complessità di un’Africa colonizzata dai cinesi tanto quanto le caratteristiche personali degli ospiti di quel gommone; retorica di destra e di sinistra si rimpallano a specchio, e ormai comincia a diventare retorico anche il richiamo di chi pretende di abolire la retorica. La cattiva retorica non si potrà mai abolire, ma si potrebbe attenuare con l’istruzione (per esempio, con lezioni di retorica nelle scuole). Buonismo e cattivismo sono campi retorici complementari, in cui i partigiani dell’uno e dell’altro campo si accusano a vicenda di essere «quelli che davvero fanno la retorica peggiore». Si rischia lo stallo del pensiero, con conseguente voglia di qualcuno deciso che agisca. («Bisogna proibire la cannabis terapeutica», «Legalizziamo tutte le droghe» – «Intanto allora mettiamo in galera tutti gli spacciatori, senza troppe distinzioni, e buttiamo la chiave»). Ma le più scivolose sono le retoriche bipartisan. Lo «sviluppo sostenibile», la «fine della povertà e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo» (proprio adesso che la gente si sta abituando ad avere sempre più servi, come quelli che ti portano la pizza a domicilio), «l’astenersi da ogni azione di guerra». Proviamo a dire in pubblico alcune frasi-campione: «le donne sono sempre meglio dei maschi», «tra amore e violenza non c’è nessun rapporto», «il nostro è il più bel Paese del mondo» – se l’applauso arriva subito, in quelle affermazioni c’è qualcosa che non va.
Se dici stupidaggini scatta l’applauso. Ecco la Tv del nulla
