Sette, canguri, insetti e fumetti: le concretezze sinistre in Parlamento, tutte le curiose proposte di Pd, M5S e Verdi

Il risultato delle elezioni del 25 settembre 2022 ha posto la sinistra italiana di fronte a un’urgenza impellente: ristabilire un contatto con la realtà, ripristinare un canale di fiducia con la classe operaia, dare di nuovo piena rappresentanza a quella parte di società che si è via via disaffezionata alla politica. In particolare dal Partito democratico ci si sarebbe aspettata una reazione pragmatica alla luce di un approccio sempre più a traino del Movimento 5 Stelle. La vittoria di Elly Schlein – che doveva essere carburante per la rinascita in grado di invertire la rotta del Pd – ha disatteso le aspettative e non si è affermata come elemento capace di catalizzare l’attenzione di quell’elettorato deluso che attende ancora oggi di poter contare su un progetto di sinistra vero, credibile ed efficace. Invece è stata data priorità al sogno del campo largo, un progetto che prevede di riunire quanti più partiti sotto uno stesso cappello ignorando le divergenze e le difficoltà che si presenterebbero una volta arrivati al governo.

Il risultato? Dopo oltre un anno dall’inizio della legislatura non solo è fallito il tentativo di compattarsi in Parlamento, ma Pd e M5S (insieme ai loro compagni di avventura che fanno parte dell’Alleanza Verdi-Sinistra) hanno messo nero su bianco disegni di legge e iniziative che non fanno rima con l’esigenza di riavvicinarsi al popolo di sinistra per portare avanti battaglie prioritarie: in tal modo le aule della politica si sono trasformate in un luogo in cui avanzare proposte che spiegano bene il motivo per cui l’asse giallo-rosso-verde non è riuscito a mettere il bastone tra le ruote al centrodestra.

Il Partito democratico ha scelto di fissare un punto di assoluta importanza: mettere mano ai nomi delle istituzioni. Il tutto tramite la proposta di legge costituzionale che porta la firma dei dem Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari secondo cui sarebbe giunto il momento di modificare la denominazione della Camera dei deputati in «Camera delle deputate e dei deputati» in nome di un’inclusività aleatoria e di facciata. Con onestà intellettuale è comunque giusto riservare un riconoscimento ai due parlamentari del Pd: vanno ringraziati per aver evitato il ricorso alla schwa (ə) e all’asterisco. La senatrice grillina Barbara Floridia ha avanzato l’idea di prevedere l’obbligo, per il Comune di residenza, di porre a dimora un albero per ogni cittadino residente defunto prima del compimento del 50esimo anno di età: per l’esponente dei 5 Stelle davanti al «peggioramento delle condizioni di salubrità del nostro Paese» provvedere alla piantumazione di un nuovo albero sarebbe la manifestazione di «un monito per la cittadinanza». E che dire del progetto targato Eleonora Evi (dell’Alleanza Verdi-Sinistra) sul divieto dell’importazione e del commercio dei prodotti derivati dal canguro? Al Senato il M5S ha portato avanti un disegno di legge che reca una delega al governo per l’adozione di disposizioni volte alla protezione degli insetti a livello nazionale: nel testo si legge che bisognerebbe prevedere – tra le altre cose – «di riservare appositi spazi ambientali, quali ad esempio prati fioriti e siepi, agli insetti e agli uccelli». A completare l’elenco è la pdl d’iniziativa del deputato Emiliano Fossi (Partito democratico) in materia sia del «turismo in libertà» sia del rilancio della produzione di autocaravan: nello specifico si chiede di predisporre una normativa per incentivare l’acquisto e l’utilizzo dei mezzi in questione, considerando che la scelta di viaggiare in autocaravan è determinata «dal desiderio di spostarsi liberamente e di pernottare indipendentemente dalla presenza di strutture alberghiere e in genere di ospitalità».

Se da una parte il Movimento 5 Stelle si scaglia contro la commissione d’inchiesta per fare luce sull’emergenza Coronavirus, dall’altra si è fatto promotore di una stravagante idea per puntare su un organo parlamentare visto che – come stabilisce l’articolo 82 della Costituzione italiana – ogni Camera può disporre inchieste «su materie di pubblico interesse». Allora osserviamo su quale tematica di cruciale rilevanza si è concentrata la galassia grillina. Il M5S vorrebbe adoperarsi per l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle sette: il compito sarebbe quello di «approfondire la conoscenza della natura e dell’attività dei movimenti settari presenti attualmente o in passato in Italia ed esaminarne le caratteristiche storiche, antropologiche e sociologiche». Tenete d’occhio anche il calendario e preparatevi a segnare in rosso una ricorrenza degna di nota per la deputata Federica Onori: l’ex grillina (ora passata ad Azione) ha proposto l’istituzione della Giornata nazionale dedicata alla celebrazione delle donne protagoniste del mondo del fumetto.

Va detto che spesso le iniziative provocatorie, talvolta per motivi elettorali, hanno la finalità di scatenare un dibattito mediatico. Anche perché la grande attenzione verso determinate proposte di legge è riservata solamente nella fase iniziale, visto che l’iter parlamentare è lungo e intricato. In molti casi però non si tratta di idee che semplicemente suscitano grande clamore ma che sconfinano oltre e assumono i contorni di idee bislacche. Che nella migliore delle ipotesi generano ironia, ma che nei peggiori dei casi hanno come effetto l’ulteriore allontanamento dei cittadini al mondo della politica. Con buona pace della sinistra che mira a risollevarsi e a puntare su una maggiore partecipazione al voto. Evidentemente Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Verdi stanno concentrando tutti i propri sforzi per primeggiare nella classifica delle fantasie in Parlamento. Traguardi di tutto rispetto…